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MENTIRE/MENZOGNA

L'etimologia della parola mentire è legata al verbo latino mentiri, a sua volta, da mens = mente, immaginazione, invenzione (la radice indoeuropea men- = pensare o ricordare). Il verbo "mentire" è stato utilizzato fin dall'epoca dell'antica Roma, dove la verità era considerata un valore importante e la menzogna era considerata una grave violazione della morale e della reputazione personale. Nel mondo antico, esistevano giuramenti solenni per fare in modo che le persone dicessero la verità, come i giuramenti giudiziari utilizzati in tribunale. La parola "mentire" è stata utilizzata anche nel Medioevo con lo stesso significato di "dire il falso". Tuttavia, a partire dal Rinascimento, il termine ha cominciato ad assumere un significato più ampio, includendo anche l'omissione di informazioni importanti o la manipolazione della verità in modi sottili e sfuggenti. Oggi, la parola "mentire" viene utilizzata per indicare una falsità o un'informazione ingannevole, espressa con l'intenzione di ingannare o manipolare gli altri. Mentire, quindi, significa dare spiegazioni  immaginarie, frutto di una invenzione della mente, e quindi false. Lo stesso vale per il sostantivo menzogna, la cui etimologia si riconduce al latino mens + il suffisso -ogna (che in latino corrisponde a -umnia), per cui, menzogna altro non è che una versione falsa in quanto immaginaria (e quindi alterata) o del tutto inventata della realtà. La menzogna può assumere diverse forme e livelli di gravità, ma in ogni caso rappresenta una violazione  della verità e, quasi sempre, dell'onestà.
Il mentitore o il menzognaro

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