L'etimologia della parola tragedia deriva dal greco τραγῳδία (tragodìa), più precisamente dall'unione delle parole τράγος (trágos)= capro, agnello e di ᾄδω (á(i)dô)= io canto, cioè "canto del capro", che veniva svolto durante i riti dionisiaci in cui era sacrificato un capretto oppure veniva donato in premio un capro al miglior compositore di rappresentazioni satiriche tenute durante i baccanali.
Un'altra origine etimologica, meno accreditata, sostiene che la parola tragedia derivi dal verbo greco τραγὶζειν (traghìzein ) = cambiare voce, assumere una voce belante come i capretti da parte degli attori che rappresentavano personaggi satirici durante i riti dedicati a Dioniso al quale il capretto era sacro.
Infine, un'ulteriore etimologia della parola tragedia si fa risalire ad una radice tar- che significa letteralmente trapassare, penetrare ed in senso lato, ferire uccidere.
In ogni caso, la tragedia prima di divenire il nobile dramma tragico intriso di lutto e di sventura reso immortale da Eschilo, da Sofocle e da Euripide, indicò originariamente l'aspetto di libidinosa selvaticità, di sfrenato piacere del cibo, tipici degli antichi riti dionisiaci.
Un'altra origine etimologica, meno accreditata, sostiene che la parola tragedia derivi dal verbo greco τραγὶζειν (traghìzein ) = cambiare voce, assumere una voce belante come i capretti da parte degli attori che rappresentavano personaggi satirici durante i riti dedicati a Dioniso al quale il capretto era sacro.
Infine, un'ulteriore etimologia della parola tragedia si fa risalire ad una radice tar- che significa letteralmente trapassare, penetrare ed in senso lato, ferire uccidere.
In ogni caso, la tragedia prima di divenire il nobile dramma tragico intriso di lutto e di sventura reso immortale da Eschilo, da Sofocle e da Euripide, indicò originariamente l'aspetto di libidinosa selvaticità, di sfrenato piacere del cibo, tipici degli antichi riti dionisiaci.
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