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DESIDERIO

L'origine della parola desiderio è una delle più belle e affascinanti che si possa incontrare attraverso lo studio della meravigliosa disciplina che è l'etimologia.
Questo termine deriva dal latino e risulta composto dalla preposizione de- che in latino ha sempre un'accezione negativa e dal termine sidus che significa, letteralmente, stella.
Desiderare significa, quindi, letteralmente, "mancanza di stelle", nel senso di "avvertire la mancanza delle stelle", di quei buoni presagi, dei buoni auspici e quindi per estensione questo verbo ha assunto anche l'accezione corrente, intesa come percezione di una mancanza e, di conseguenza, come sentimento di ricerca appassionata.

27 commenti:

Anonimo ha detto...

bellissimo:abbiamo bisogno come l'aria di sapere l'origine delle nostre parole!

Unknown ha detto...

A questo punto verrebbe naturale ribaltare il significato che attualmente diamo a questo lemma, perché se si de-sidera allontanandosi dalle stelle, l'atto del desiderare sarà di fatto il perpetrare lo stato di sofferenza per la mancata presenza nella propria vita di un qualcosa che si vorrebbe ci fosse. Al contrario immaginare dovrebbe assumere la valenza di formulare il buon auspicio per attrarre a sé l'oggetto o la persona o la situazione che vorremmo si realizzasse.

Anonimo ha detto...

Un parere anonimo: l' interpretazione non deve vergere sul de, negazione, ma su stella che nella filosofia antica da alcuni è pensata come un corpo appartenente al cosmo delle idee e di tutto cio' che è, in qualche modo diciamo, puro.Le idee dell' uomo, l' essenza superiore del pensiero cognitivo delle creature sapienti,sono composte da questa forza celeste o dall' abilità di averne accesso per una breve frazione di tempo(questa era una interpretazione delle stelle ma decisamente quella famosa).
Il de-siderio è una speranza di manifestazione,da un briciolo, di una stella.

MASSIMO DE LUCA ha detto...

Il prefisso "de" ha valore di origine o provenienza, e quindi l'intero termine significa "proveniente dalle stelle". Infatti, quando si dice: "Esprimi un desiderio!",lo si fa rivolgendo lo sguardo alle stelle, secondo la leggenda popolare.

Shanto ha detto...

dal latino, come ben spiegato nella pagina ("de" accezione negativa) de-siderare: era intesa una intrinseca e improbabile realizzazione di qualsivoglia cosa o azione; con-siderare era il suo naturale opposto al positivo; col tempo hanno assunto un significato un po' differente.

Valter Salvadori ha detto...

Shanto ha fatto una buona con-siderazione, io aggiungerei una cosa; l'uomo antico si è sempre spostato guardando le stelle, se durante la navigazione in mare aperto, le notti sono nuvolose la mancanza di stelle (de-sidus) fa si che l'uomo le desideri

Unknown ha detto...

Dal paragone con la sua parola analoga "Considero", che ha la radice in "con-sidereo", ovvero sia, parafrasando, "stare con le stelle", possiamo vedere che il termine "de-sidero", ha anche il senso di "Andare contro le stelle".
Semplificando l'idea: il termine "considero" è accettare lo stato di fatto, ciò che le stelle ci hanno dato, il termine "desidero" indica volere qualcosa che adesso non è dato dalle stelle, quindi rifiuto di ciò che ho.

Anonimo ha detto...

A me hanno raccontato questa storia : i romani quando andavano in guerra facevano diverse
azioni in diversi campi di battaglia e da qui ogni soldato tornava alla sua tenda. Ovviamente
condivideva la sua tenda con altri soldati che nel frattempo erano divenuti amici / fratelli.
Il fatto di non vederli rientrare li faceva sperare nelle stelle e proprio nell'osservarle
il termine de ( mancanza ) sidus ( stella ) era proprio il gesto dell'attesa del soldato nell'aspettare di vedere all'orizzonte il proprio fratello / soldato rientrare dal campo di battaglia. Quindi immaginatevi la scena nel campo base militare e di questo soldato romano che guarda le stelle aspettando di vedere rientrare il proprio compagno soldato.

katia ha detto...

il senso etimologico è corretto anche oggi. il de-siderio, l'assenza di stella, ci rende insicuri e privi di riferimento.
e la stessa insicurezza si prova quando sentiamo il vero desiderio; quando siamo consapevoli della nostra mancanza, della nostra fragilità e dell'essere in balia degli eventi.
e da lì il desiderio che diventa sinonimo di completezza, di conoscenza.
che solo le stelle sanno darci.

Anonimo ha detto...

Ma non potrebbe voler dire "dalle stelle". "De" inteso come provenienza. Qualcosa chiesto alle stelle e che si spera che esse concedano?

Vittorio Daniele ha detto...

in latino, il prefisso de- ha un'accezione privativa. Per dare l'idea, lo stesso significato privativo che ritroviamo del suffisso de- della parola "decaffeinato" = privato di caffeina...

Domenico ha detto...

Desiderare deve essere messo in contrapposizione a considerare da cui di fatto deriva e il cui significato etimologico è quelli di con le stelle nel senso di in accordo con le stelle. Gli antichi cercavano di leggere il futuro negli astri e si comportavano di conseguenza, cioè considerando. Il desiderio quindi è la voglia di qualcosa di fatto irrealizzabile perché non ha riscontro nelle stelle. La sua accezione quindi dovrebbe essere negativa rivolta ad obbiettivi oggettivamente irrealizzabili o altamente improbabili, desidero andare sulla luna, e distinta da quello di voglia, vorrei andare al mare.

Unknown ha detto...

Potremmo affermare che l'attuale accezione del termime desiderare è un retaggio romantico.
Il senso originale, probabilmente, era di origine religiosa. Allontanarsi dalle stelle era forse l'equivalente di non seguire la retta via.

Unknown ha detto...

Ho qualche dubbio al riguardo, io parlo l'albanese: In albanese desiderio si dice DESHIRA. Un condizionale del verbo VOLERE

Anonimo ha detto...

Invece x me de_sideribus significa " stare sotto le stelle" in senso positivo.e ha in sé due aspetti di sé : lo stare fermi come stato in luogo latino in basso e invece un movimento verso l alto e le stelle. Quindi descrive la spinta umana verso l infinito.
Inoltre altro aspetto importante di desiderio e' la parola Attesa che e' essenzialmente necessaria ed essenziale aa desiderio.una poesia che ha crearo:

Poesia Desidero
DONDOLARSI
IN DUE DENTRO
UNA DANZA DOLCE
D AMORE.
DOLCE DONO
DI DIO
IL DESIDERIO
DESIDERA DARE.
DIO DESIDERA
DARMI IN DONO
IL DESIDERIO D AMARE.
Sofia

Francesco ha detto...

Solo una domanda: ma se "de" ha un mero valore privativo, e allora "desiderare" è il contrario di "siderare" (un ipotetico "andare con le stelle", "stellare") allora un verbo come "depauperare" dovrebbe significare "non impoverire", "s-poverire", invece significa proprio "impoverire".

Questo per dire che forse la particella "de" non va intesa solo nel senso privativo ma anche, e in questo caso soprattutto, derivativo. Quindi, forse, "desiderare" vuol dire proprio, "venire dalle stelle", e il desiderio è una "stellazione".

Vittorio Daniele ha detto...

Per rispondere a Francesco: non tutti i prefissi de- (come pure aktri prefissi) hanno, per forza, lo stesso valore/significato. Il de-pauperare ha valore intensivo e negativo ed indica il ridurre (o il ridursi in povertà). Pertanto, il "de" di depauperare non va assimilato al "de" di desiderare. Tantissime altre parole contengono il prefisso "de-" (ad esempio decretare, denigrare, deportare, descrivere, debordare, decorrere, dedurre, degustare, etc.) ma ciascuna ha il suo "de" con valore e sfumature particolari. Comunque, lidea del de- con valore derivativo, applicata alla parola desiderio, potrebbe avere una sua plausibilità nel senso che se il desiderio di qualcosa o di qualcuno proviene da tanto lontano, come dagli spazi siderali, deve avere in sé una forza straordinaria nella sfera delle emozioni dell'animo umano.

cc ha detto...

E' indubbio che la preposizione latina "de" abbia una pluralità di significati, più o meno come i ricercatori dell'etimo si dibattono tra una pluralità di significati.
Sulla particella "de" possono considerarsi più possibilita
1 (moto da luogo, allontanamento, separazione) da, lontano da, via da, fuori da, giù da
2 (origine o provenienza) da, di, dalla parte di
3 (tempo) durante, di, nel corso di, in, subito dopo
4 (argomento) di, circa, a proposito di, intorno a, su
5 (materia) di
6 (causa ) a causa di, per, da,in ragione
7 (conformità) conformemente a, secondo
8 (relazione) riguardo a, in quanto a, per quanto riguarda
9 (partitivo) di, che
10 (colpa,) per
Ora, l'interpretazione dell'etimo più vicino al significato italiano potrebbe essere, tra le altre: venendo dale stelle (argomento), propio delle stelle (materia), a motivo delle stelle (causa), conformemente alle stelle - si spera- (conformità), delle stelle (partitivo).
Non mi femerei al significato più comune: privativo o moto da luogo, che alla fine comporta un ragionamento un po' contorto per ricercare il significato dell'etimo; ma la bellezza dell'etimologia è anche "che nessuno potrebbe non conoscere mai la verità"

Amministrazione ha detto...

Perché de- dovrebbe esser percepito come "negativo"? Forse ci si confonde con l'alfa privativo. De- è un prefisso che indica provenienza. Ammesso che in generale abbia senso parlare di parole positive o negative, qui di negazioni non ce ne sono. Qualche commento qui sopra è splendido, e sono proprio quelli che hanno meglio azzeccato il senso.

Anonimo ha detto...

Quando l'uomo si spostava nel mondo, scrutava il cielo e si orientava con le stelle. E quando le stelle non erano visibili? Non rimaneva altro che "scrutare" i sentimenti della speranza e dell'attesa. In senso metaforico la mancanza di stelle (de-sidus) rimanda ad una mancanza di riferimenti già dati, posseduti, concreti e luminosi come le stelle o i fari, che costringe l'uomo a volgere l'attenzione dal "fuori di sé" (il cielo) al "dentro di sé" (la propria storia, personalità, anima) e trovare nei propri bisogni, valori, de-sideri, la direzione delle proprie scelte, da quelle più effimere a quelle vitali.

Bellabici ha detto...

Nei cognomi "de" indica la famiglia/ceppo di provenienza, origine e non mancanza.
Anche desiderio. Amen

Anonimo ha detto...

Amen?... A volte si ha bisogno di verità assolute. Non esisterebbero altrimenti le religioni. L'"Amen" risulta essere più pertinenete in quel contesto, piuttosto che in quello dove bisogna essere capaci di gestire l'"incertezza", il "dubbio", l' "indefinitezza", la "non-binarietà" e tutelarla da derive "assolutistiche". La lingua appartiene più a questo contesto, basta guardare nella storia dell'uomo quanto si sia modificata... in tal senso è più simile alla dimensione della scienza, per la sua intrinseca natura di essere "fallibile", criticabile, re-inventata, ri-adattata, corretta, a seconda dei bisogni emergenti e dei cambiamenti dei contesti storico-culturali.
La stessa sorte è toccata, ma non ne sono certo, alla particella "de"... che grazie a tutti i contributi espressi in questa area del blog, mi sembra stia a testimoniare la sua natura polisemica. Il significato di "de" nelle locuzioni "De Simone", "depauperare" e "desiderio" non risponde ad una regola fissa... piuttosto emerge dal contesto in cui è inscritta. Pertanto l'affanno a trovare l'ultima parola che riesca a derimere qualsiasi dubbio mi sembra un atto che rasenta il "misticismo" piuttosto che accettare serenamente che non vi siano verità assolute su questa terra. Ma, ribadisco, è solo una mia semplice congettura (Popper docet).

Unknown ha detto...

De-sidero=togliere l' enorme distanza tra noi e le stelle come massima trascendenza dall'umano al divino quindi il desiderio in assoluto più importante

Graziemille ha detto...

Grazie per questi vostri punti di vista.

Personalmente, trovo interessante unire il significato diretto di "smetto di guardare al cielo" al concetto che il mio destino sia ivi tracciato, o intuibile, o ...

Così, invece di seguire un disegno, quando desidero sono io che scelgo e direziono.

A me piace desiderare così ;-)

Anonimo ha detto...

Le stelle sono ciò di cui più lontano e misterioso l'uomo può osservare con i propri sensi nudi. Tutto ciò che esiste ma è solo contemplabile in lontananza genera in noi sentimenti di contrasto tra la finitezza del nostro sguardo e l'infinità che esprime quell'oggetto veduto. Questi pensieri del cuore sono dei moti che se ne avessero l'occasione toccherebbero le stelle. Un potenziale interiore di nobili vedute: ecco i nostri de-sideri.

Anonimo ha detto...

Non se ne può fare a meno...le notti estive sono fatte per esprimere Desideri...quel volere a tutti i costi un sogno da Vivere...con lo sguardo all'insú e il cuore tra le mani...la notte di San Lorenzo racchiude l'antica Magia del credere che basti vedere una Perseide perché tutto possa accadere ...Siamo polvere di Stelle

mircone ha detto...

De-siderare secondo Renè Guenon contiene il significato abduttivo di allontanarsi dalle stelle in quanto il desiderio è in relazione all'ego e quando si è "nell'ego" si è nel microcosmo proprio lontani quindi dal "Tutto" simboleggiato dalle stelle.