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PRIMAVERA

L'etimologia del termine primavera è molto interessante e ha origini molto antiche. Essa risulta composta da due termini "prima" e "vera", proprio su quest'ultimo è necessario puntare lo sguardo. Infatti è possibile ricondurre "vera" alla radice sanscrita vas- (che ritroviamo sia in alcuni dialetti che in alcune lingue dell'area balcanica)  che significherebbe "ardere, splendere" e che per estensione ha finito per indicare anche l'estate.
Semplicemente, quindi, la "Prima-vera" è la "stagione prima dell'estate" e anche se questa etimologia non ci ha rivelato particolari sorprese, sicuramente ci aspettiamo che questa bellissima stagione ci sorprenda con le sue bellezze!

RISPETTO

L'etimologia del termine rispetto è da ricondursi al participio perfetto del verbo latino "respicere" (respectus); puntando l'attenzione sulla forma infinita, notiamo che essa è composta dal prefisso "re-" seguito da "spicere", traducibile letteralmente con "guardare di nuovo",  da qui la nostra espressione "avere ri-guardo per qualcuno".

MIRACOLO

L'etimologia del termine miracolo è molto semplice, infatti esso ha un diretto corrispondente nel latino miraculum, forma sostantivata derivata dal verbo miror, che significa meravigliarsi.
Un miracolo dunque è una "cosa meravigliosa", un evento inspiegabile, al di sopra delle leggi naturali. 

Diverso è il senso della parola che troviamo nei vangeli Cristiani, esso infatti è traduzione del greco σημεῖον (semeion) che letteralmente significa segno e che indica quei gesti compiuti da Gesù Cristo, rivelatori di una natura non solamente umana....

ECLISSI

L'etimologia della parola eclissi deriva dal latino eclipsis, in greco antico ἔκλειψις (ekleipsis), da ἐκλείπω = abbandonare. Il termine eclissi è utilizzato generalmente in astronomia per indicare un "abbandono", un mancamento dalla visuale di un corpo celeste, a causa del collocamento tra esso e la fonte di luce che lo illumina, di un'altro corpo celeste. Oppure viene utilizzato, in senso figurato, per indicare il mancamento, il nascondimento di qualcosa o di qualcuno.

PUDORE

L'etimologia della parola pudore è da ricondursi al  latino pudor da pudere  = non avere coraggio ed, in senso più ampio, provare vergogna. Andando più alle origini, l'etimologia di pudore di ricollega alla radice indoeuropea pud- = colpire, abbattere, a sua volta derivata dalla più antica radice sanscrita pav- o pau-, variata in pu- che esprime, appunto, l'idea di essere colpito, abbattuto dalla vergogna.
Un'altra, non meno interessante, interpretazione etimologica della parola pudore individua nel greco παιδία (paidìa) = fanciullezza, ricollegandosi al sentimento di vergogna tipico dell'eta infantile ed adolescenziale.

MISTERO

L'etimologia della parola mistero si riallaccia al latino mysterium, dal greco μυστήριον (mystérion) = segreto, arcano, a sua volta  da μύστης (mýstēs) = iniziato, termine che trae origine da μύω (myō) μυεω (myeō) = sto chiuso o mi chiudo. All'origine del verbo greco pare vi sia la radice indoeuropea mu- che vuol dire stare con gli occhi e con la bocca chiusi. Pertanto, l'accezione più diffusa della parola mistero significa ciò che è inspiegabile o inaccessibile  alla comprensione, alla conoscenza, alla ragione umana, in quanto ne va oltre... e che quindi, costituisce un segreto, il cui svelamento costituisce al contempo, soluzione al problema che il segreto stesso rappresenta e rivelazione per il mistero che li racchiude....

GIUBILEO

Siamo tutti abituati a sentire il termine Giubileo con riferimento ad una particolare ricorrenza che la Chiesa Cattolica intende celebrare in modo particolare e in un tempo particolarmente esteso. Esso solitamente ricorre ogni 25 anni oppure può essere indetto per qualche particolare ragione.

Focalizzando l'attenzione sull'aspetto linguistico notiamo che il termine non ha un'origine latina (è un falso amico del termine giubilo), come si potrebbe facilmente immaginare, ma si inserisce nella tradizione giudaica. In modo particolare esso deriva da jubel, che in ebraico significa montone e che per estensione indicava anche il corno dell'animale usato per annunciare l'anno santo per gli Ebrei.

Di seguito il testo che, tradizionalmente, si crede abbia istituito questa ricorrenza: 

« Dichiarerete santo il cinquantesimo anno e proclamerete la liberazione nel paese per tutti i suoi abitanti. Sarà per voi un giubileo; ognuno di voi tornerà nella sua proprietà e nella sua famiglia. Il cinquantesimo anno sarà per voi un giubileo; non farete né semina, né mietitura di quanto i campi produrranno da sé. Né farete la vendemmia delle vigne non potate. Poiché è il giubileo, esso vi sarà sacro; potrete però mangiare il prodotto che daranno i campi. In quest'anno del giubileo, ciascuno tornerà in possesso del suo.» 

DONNA

L'etimologia della parola donna si riallaccia senza dubbio alla forma sincopata dŏmna del latino domĭna (femminile di dominus) = signora, padrona. Interessante osservare che anche il termine corrispondente in francese, dame  deriva da domne  parimenti derivato da domina. La parola "domina" era utilizzata nell'antica Roma per indicare la moglie del padrone di casa, colei che aveva l'autorità sulla casa e sugli schiavi.  Nel corso dei secoli, il termine "domina" ha assunto anche il significato di "regina" o "imperatrice", per indicare donne di alto rango sociale. Ad esempio, l'imperatrice Teodora, moglie dell'imperatore bizantino Giustiniano, era conosciuta come "domina" e aveva un ruolo di grande importanza nella corte imperiale. In epoca medievale, il termine "domina" ha dato origine alla parola italiana "dama", che indicava una donna di alto rango, spesso legata alla corte del sovrano. La parola "dama" è ancora oggi utilizzata per indicare una donna di classe elevata. Con il passare dei secoli, il termine ha iniziato ad assumere un significato più generale per indicare le donne in generale, In questo modo, il termine "donna" ha perso la connotazione di "padrona di casa" o "regina" e ha assunto un significato più ampio per indicare le donne di ogni estrazione sociale. Esiste anche una forma sincopata da dominus, al maschile, cioè "don" che viene usata nel linguaggio contemporaneo come titolo per indicare un sacerdote o un personaggio "di rispetto"...
Paradossalmente, mentre l'etimologia della parola uomo (clicca qui) rimanda al latino humus (da cui il termine umile), al contrario, quella della parola donna esprime tutta l'importanza ed il potere che ebbe il matriarcato nelle antiche civiltà  e nelle antiche culture del Mediterraneo.


Simbolo della Donna

BIANCO

l'etimologia della parola bianco si ricollega all'antico alto tedesco blanch, poi divenuto blank = splendente, bianco. Il termine bianco fu originariamente usato per indicare il luccichio del metallo delle armi ( da cui l'espressione "arma bianca" che indica la brillantezza di una spada o di un'arma simile). Ma subito, assunse un impiego più ampio per significare il colore più chiaro, il più splendente fra tutti, risultante dalla somma dei sette colori dell'iride.

CARISMA

L'etimologia della parola carisma è da ricondursi al greco χάρισμα (chárisma) = dono, grazia,  a sua volta dal dal sostantivo χάρις (cháris) = grazia. Usato  in ambito della religione cristiana  per indicare un dono soprannaturale (come la profezia o il dono di operare guarigioni), il termine carisma è utilizzato ampiamente anche in modo figurato nel senso di prestigio personale che deriva da innata capacità di trasportare, di coinvolgere emotivamente gli altri, grazie al fascino esercitato dalla personalità, appunto, "carismatica".

CANTO

L'etimologia della parola canto si riconduce al verbo latino  cănĕre =cantare, il cui supino è appunto cantum. Prima ancora, dalla radice sanscrita kan-  (kanati o kvanati = risuonare, gridare, lamentarsi).
Un'altra interpretazione, individua l'origine del verbo latino cănĕre (o căsnĕre) dal sanscrito can's-ati = raccontare, celebrare (da cui anche can's-a = inno, preghiera). In senso più ampio, il canto è il suono ottenuto mediante la modulazione della voce utilizzata come vero e proprio strumento musicale.

SOGNO

L'etimologia della parola sogno si riconduce al latino somnium = sonno, a sua volta dalla radice sanscrita svap- (svapnja in sanscrito vuol dire sonno), poi nel greco ὕπνος (ypnos)= sonno, prima ancora σ-ὕπνος (s-ypnos). In origine quindi, sogno e sonno erano un tutt'uno e sonno e sogno non si distinguevano. Nell'uso attuale dei due termini, invece, il sogno è quella parte del sonno in cui l'inconscio (durante la cosiddetta fase REM) produce delle immagini relative a situazioni che, a volte, sono talmente precise da sembrare reali, a volte talmente sgradevoli, strane ed inverosimili da sembrare illusioni, incubi, allucinazioni, deliri; oppure, al contrario sono talmente piacevoli da spiegare l'utilizzo della parola sogno come sinonimo di bellezza, di meraviglia, di splendore, di incanto, di speranza. 
In ogni caso, nella vita è importantissimo non smettere mai di sognare....