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OBBEDIENZA

L'etimologia della parola obbedienza (ma è ugualmente corretto ubbidienza) si ricollega al latino, ed in particolare, all'unione del prefisso ob- = dinnanzi col verbo audere = ascoltare. Obbedire significa letteralmente ascoltare chi sta dinnanzi, in altri termini, prestare ascolto.

Piccola chiosa: nella cultura contemporanea, l'obbedienza, più che essere considerata una virtu' (come del resto viene considerata da quasi tutte le religioni e le filosofie) è invece ritenuta, in nome dell'affermazione individuale, un difetto da bacchettoni....  Forse, se si recuperasse il significato originario della parola obbedienza, sarebbe meglio evidenziato che la vera obbedienza (o almeno quella da intendersi come virtù) non è l'obbedienza che nasce dalla paura, dal conformismo o da un atteggiamento "da lecchini", bensì che obbedire significa semplicemente prestare ascolto, tenere in considerazione le indicazioni o le volontà di qualcuno, fino al punto di farle prevalere sulle proprie, semplicemente come atto di fiducia e/o, meglio ancora, come atto di amore...

2 commenti:

Consalvo ha detto...

Gli effetti benefici o malefici dell'obbedienza (o anche ubidienza), dipendono dall'amore e soprattutto dal livello di coscienza di chi vuol essere obbedito, oltre che dal livello di amore/coscienza di chi ascolta!! :)

Amedeo ha detto...

Bravo, complimenti!