L'etimologia della parola silenzio è dal ricondursi al verbo latino silēre = tacere, non far rumore, da cui il sostantivo silentium = assenza di rumori o di suoni. Andando più indietro nel tempo, ci riportiamo, secondo alcuni studiosi, ad un'antica radice indoeuropea: si- = legare, che ritroviamo in alcune parole del sanscrito (ad esempio, si-nâmi = io lego). Se diamo per buona questa interpretazione (che, personalmente, trovo molto interessante), nell'idea del silenzio è insita l'idea del legare, dell'unire, cioè l'idea di creare un canale di comunicazione privilegiato. Tutte le religioni (religio = legame) consigliano, come esercizio spirituale, la pratica del silenzio. In effetti, il silenzio, in primis, crea un legame (permette una sorta di ri-sintonizzazione) con sé stessi, inducendo alla riflessione ed alla meditazione; riesce a creare un legame (un canale di comunicazione ottimale) con chi ascoltiamo in silenzio; il nostro silenzio ci rende molto più ricettivi nei confronti dell'ambiente esterno. Infine, bellissima l'immagine di due persone che riescono ad intendersi perfettamente con un solo sguardo, in assoluto silenzio.Tra loro non può che esserci un legame speciale...
1 commento:
Trovo molto appropriata questa riflessione e mi ritrovo nel cercare un contatto con la persona che mi sta vicino attraverso il silenzio perché è molto più facile nascondersi dietro alle parole. È il silenzio, uno sguardo, un gesto che rivela la vera nostra natura.
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