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DOGMA

L'etimologia della parola dogma ci riporta, senz'altro, al greco antico e precisamente al verbo δοκέω (dokeo) = decido, decreto, stabilisco, formulo un giudizio… da questo verbo il sostantivo δόγμα (dogma) cioè decisione,  giudizio, decreto. Il termine dogma, in origine, indicava un principio fondamentale,  stabilito con pronunciamento ufficiale di un'autorità ma, comunque, a seguito di una valutazione, di un discernimento intellettuale. Col passare dei secoli, a scapito dell'aspetto decisionale (che contiene anche un aspetto razionale) si è attribuito alla parola dogma l'aspetto assiomatico di verità assoluta, e indiscutibile, ed il termine è riferito principalmente alle "verità di fede":

<< In religioni come il Cristianesimo o l'Islam per dogma si intende un'affermazione che deriva da una rivelazione di Dio, e che può essere esplicita o implicita nella rivelazione. Il termine dogma viene assegnato a punti fermi teologici che sono considerati parte di un patrimonio dottrinale definitivo, anche se talvolta ottenuto a seguito di controversie (come le dispute cristiane sulla Trinità), al punto che una loro proposta di discussione o revisione significa che la persona non accetta più una certa religione come sua, o che è entrata in un periodo di crisi personale. Il dogma è distinto dalle opinioni teologiche nel senso che queste ultime non sono state oggetto di definizione da parte dell'autorità. Esistono dei criteri per determinare i dogmi: ad esempio nel cristianesimo un criterio tradizionale per stabilire se una dottrina è verità di fede è che essa sia stata creduta "da tutti, da sempre, ovunque", stabilendo quindi come parametri validi l'antichità e il consenso universale. I dogmi possono essere ulteriormente chiarificati ed elaborati, ma non negati. Il rifiuto del dogma può portare all'esclusione dalla partecipazione al culto, anche se l'esercizio di tale pratica è variato notevolmente a seconda dei periodi e delle comunità religiose. >>

Il virgolettato è tratto da https://it.wikipedia.org/wiki/Dogma

Tirando la somme, per farla breve, i dogmi altro non sono che "punti fermi" di una teoria, di una dottrina sia laica, (come le dottrine filosofiche), sia religiosa (come le dottrine di fedi). Tali punti fermi possono essere sì oggetto di discussione, ove con tale termine si intenda argomentazione, ma mai negazione o rifiuto. In campo scientifico-matematico, al termine dogma si preferisce quello di "assioma".

Piccola chiosa dell'autore:

Se è vero che ad una visione dogmatica della realtà viene spontaneo  attribuire una valutazione prevalentemente negativa, stessa valutazione si potrebbe attribuire al cosiddetto "relativismo". Il punto è che, per sostenere qualsiasi discorso, qualsiasi tesi, si deve necessariamente partire da qualche punto fermo nel quale ancorare le affermazioni su cui la tesi è costruita. Se un'atteggiamento estremamente dogmatico gioca a scapito della capacità critica di chi lo assuma, è pur vero che, una visione estremamente relativistica della realtà, finisce anch'essa per essere assolutamente dogmatica, nella misura in cui assume dogmaticamente che tutto sia necessariamente relativo. Per concludere, alla domanda - sei dogmatico o relativista ? - preferisco rispondere: con un (apparente) ossimoro - relativamente dogmatico -  V.D.

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