L'etimologia della parola oligarca ci riporta al greco antico ὀλιγάρχης (oligàrches), a sua volta risultante dall'unione di ὀλίγοι (òligoi) = pochi e ἀρχή (archè) = governo; cioè "governo di pochi".
La parola oligarchia non indica necessariamente una specifica forma di stato o di governo, ma soltanto che "il potere è detenuto da un gruppo ristretto tendenzialmente chiuso, omogeneo, coeso e stabile, che lo esercita nel proprio interesse". Di conseguenza, essa può essere usata anche al di fuori dell'ambito politico: si può parlare, ad esempio, di oligarchie economiche, finanziarie, burocratiche, militari, etc.
In epoca moderna, specialmente in Occidente, si afferma la forma di governo democratica e, la convinzione che un governo di pochi sia, in quanto tale, un cattivo governo, mentre un governo buono è quello in cui sono "i molti" (la maggioranza) a governare. In realtà, anche in un governo "democratico" il potere è esercitato da un gruppo ristretto; ma nelle democrazie il gruppo che governa è scelto e legittimato per mezzo di elezioni, esiste un'opposizione che lo controlla e che potrebbe sostituirlo, e sono garantite le libertà politiche per la generalità dei cittadini.
Alla fine, ritroviamo i cosiddetti "oligarchi" sia nei regimi cosiddetti "autocratici", in quanto imposti dal dittatore che in cambio ne riceve l'appoggio politico e tecnico-operativo, sia nei regimi cosiddetti "democratici", Sono gli "ottimati" fattisi strada in vari modi (più o meno leciti e trasparenti) ed attraverso i vari canali di potere relativi agli ambiti entro i quali operano (politica, economia, finanza, comunicazione etc.).
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