La parola lemniscata ha origini nel latino tardo lemniscus, con il significato di "nastro" o "fettuccia decorativa". Questa parola latina è mutuata dal greco antico λημνίσκος (lemnískos), con lo stesso significato. La radice più antica del termine non è del tutto certa, ma si ritiene che sia connessa alla radice protoindoeuropea (s)lei- o lei- che significa "scivolare", "essere liscio" o "scorrere", e che potrebbe aver dato origine all'idea di un nastro fluido e continuo. Questo concetto si sarebbe poi evoluto nel senso di un oggetto sottile e decorativo, proprio come un nastro, una striscia o una fettuccia. Il passaggio dall’idea di “scivolare” o “scorrere” al concetto di una forma fluida e continua, come quella della lemniscata, riflette il simbolismo visivo del movimento e della continuità senza interruzioni, che si adatta bene sia all’aspetto che al significato matematico e simbolico della lemniscata stessa.
La lemniscata, simbolo matematico con la forma di un otto orizzontale (∞), è universalmente nota per rappresentare il concetto di infinito. Tuttavia, le sue origini e il significato simbolico sono profondamente radicati nella storia, nella filosofia, nella matematica e nella linguistica.
Le prime raffigurazioni di figure simili a lemniscate appaiono in manufatti egizi e greci. In molti casi, il motivo dell'otto orizzontale simboleggiava il concetto di continuità o di dualità, ad esempio l’unione tra il cielo e la terra o tra il mondo materiale e quello spirituale. Gli egiziani utilizzavano figure simili nella loro iconografia per indicare il concetto di "eterno ritorno".
Il simbolo dell'infinito, nella forma che oggi conosciamo, venne introdotto formalmente nel XVII secolo dal matematico inglese John Wallis. Wallis, osservando la rappresentazione visiva della figura, scelse l’otto orizzontale come simbolo per il concetto di "quantità senza limite", ispirandosi probabilmente al simbolo usato per rappresentare il numero 1000 nei sistemi numerici romani tardi (una versione corsiva della lettera greca omega).
La lemniscata ha avuto una grande influenza anche nelle tradizioni esoteriche e nei simboli filosofici. La sua forma ha un valore simbolico in molte culture, come i concetti taoisti di yin e yang, in cui gli opposti si integrano in un ciclo eterno di interdipendenza. Nella cultura occidentale, la lemniscata è stata associata anche alla figura di Uroboro (il serpente che si morde la coda), simbolo dell’eternità e dell’infinito.
La lemniscata, come simbolo dell'infinito, è essenziale in ambiti come il calcolo infinitesimale e la teoria dei limiti. Essa rappresenta uno spazio o un valore che si estende all'infinito, concetto che è fondamentale nella definizione dei limiti e nelle serie infinite. L’uso della lemniscata si estende anche alla fisica, dove simboleggia grandezze teoriche illimitate, come l’energia potenziale o le variabili che si avvicinano a valori infiniti. Il simbolo della lemniscata ha dato il nome a una specifica curva geometrica: la "lemniscata di Bernoulli", una curva a forma di otto che fu studiata nel 1694 da Jakob Bernoulli. Questa curva è una figura importante nella geometria algebrica ed è legata anche alla matematica complessa e alla teoria delle funzioni ellittiche.
La lemniscata è stata utilizzata da Carl Gustav Jung e da altri psicologi per simboleggiare il ciclo infinito della psiche umana e il continuo equilibrio tra il conscio e l’inconscio. Nella filosofia esistenziale, rappresenta l’eterno ritorno, un concetto che appare in molte tradizioni filosofiche, tra cui quella nietzschiana. La forma della lemniscata è stata interpretata in molte religioni come rappresentazione dell'eterno ciclo della vita, morte e rinascita. Nella filosofia cristiana, la forma è talvolta associata al concetto di vita eterna e all'idea di un legame indissolubile tra l'uomo e il divino. Il simbolo della lemniscata rappresenta molto più di una semplice nozione matematica; è un archetipo universale che abbraccia concetti di eternità, dualità e continuità.
Fonti:
Pokorny, Julius. Indogermanisches Etymologisches Wörterbuch. Bern: Francke Verlag, 1959
Chantraine, Pierre. Dictionnaire étymologique de la langue grecque: histoire des mots. Paris: Klincksieck, 1968
Lemniscata
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