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TROVARE, etimologia e significato

La parola trovare è una delle più comunemente utilizzate nella lingua italiana moderna. Il suo significato principale è "scoprire" o "rinvenire qualcosa che si cerca", ma può assumere una vasta gamma di sfumature semantiche in base al contesto, spaziando da "giungere a una conclusione" a "ritenere" o "considerare". Il verbo "trovare" rappresenta un perfetto esempio di come una parola possa evolvere dalle sue radici più specifiche a un uso più generale, senza perdere del tutto il legame con il passato. La sua storia, che va dal greco antico alle corti medievali fino all'italiano moderno, dimostra la profondità e la ricchezza della lingua italiana e delle sue radici culturali. Il verbo "trovare" deriva dal latino tropare, una forma verbale collegata al sostantivo tropus. Quest'ultimo ha origine nel greco antico τρόπος (trópos), che significa "maniera", "modo" o "giro". Nel greco antico, il termine τρόπος (trópos) ha effettivamente i significati principali di "maniera", "modo", "giro" e "orientamento". Questa parola deriva dal verbo τρέπω (trépō), che significa "volgere", "girare" o "mutare". In origine, il significato di tropare era strettamente legato all'idea di "comporre versi" o "esprimere con arte", particolarmente in ambito musicale e poetico. Nel contesto medievale, il verbo prese a indicare anche il "comporre" testi in musica o poesia, grazie al ruolo dei trovatori (in provenzale, troubadour) nella cultura lirica del XII secolo. In particolare, l'origine greca τρόπος rimanda a un concetto di "mutamento" o "orientamento", un'idea che si ritrova nella flessibilità semantica del verbo italiano, capace di adattarsi a diversi contesti, da quelli materiali (trovare un oggetto) a quelli astratti (trovare una soluzione). Il latino medievale tropare si sviluppò in ambiti culturali molto specifici, legati alla poesia lirica delle corti medievali. Il verbo passò rapidamente nella lingua d'oc del sud della Francia, dove i troubadours si distinsero come figure fondamentali nella creazione di una nuova forma artistica che combinava musica e poesia. Attraverso l'influenza provenzale, il verbo tropare si diffuse nelle altre lingue romanze, tra cui l'italiano, lo spagnolo e il catalano. Nella lingua italiana, tropare si trasformò foneticamente in "trovare", perdendo gradualmente l'associazione esclusiva con la composizione poetica e assumendo significati più ampi, legati alla scoperta o al rinvenimento. Nel Medioevo, il verbo "trovare" comparve frequentemente nella letteratura volgare. Dante Alighieri, nella Divina Commedia, utilizza il termine in vari contesti, spesso con sfumature sia letterali sia metaforiche, a sottolineare la poliedricità del verbo. Ad esempio, nel Purgatorio (Canto IX, 19-21), Dante scrive: "Non trovo 'l sonno, e pur vola ogni augello…", dove il verbo evoca un senso di ricerca interiore oltre che materiale.

Il significato di "trovare" si è stabilizzato in italiano moderno, ma la sua versatilità rimane evidente. Ecco i principali ambiti semantici:

Rinvenire un oggetto o una persona:

"Ho trovato le chiavi sul tavolo."

Scoprire per caso o con ricerca:

"Troveremo una soluzione al problema."

Considerare, ritenere:

"Trovo che sia una persona molto intelligente."

Giungere a una conclusione:

"Alla fine ha trovato pace."

Espressioni idiomatiche e figurative:

"Trovare il tempo": scoprire uno spazio temporale per fare qualcosa.

"Trovare il bandolo della matassa": risolvere una situazione complicata.

La parola "trovare" ha avuto un impatto significativo nella letteratura, nella musica e nella cultura italiana. La figura del trovatore medievale rappresenta un momento cruciale nella storia della poesia e della musica europea, e il verbo "trovare" incarna ancora oggi la ricerca creativa e intellettuale che caratterizzava questi artisti.

Trovatore

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