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SCRUPOLO, etimologia e significato

Il termine scrupolo deriva direttamente dal latino scrūpulus, un diminutivo della parola scrūpus, che significa “sassolino aguzzo, pietruzza appuntita”. Immaginiamo di camminare con un sassolino nella scarpa: non ci ferma, ma ci dà fastidio, ci costringe a pensarci a ogni passo. Così lo scrūpulus è diventato, in senso figurato, un piccolo disturbo della mente o della coscienza. Un “sassolino interiore” che non ci lascia andare avanti tranquilli, che ci punge come un pensiero insistente. Questa metafora era già ben viva nel latino classico. Cicerone, ad esempio, parlava di "crupulus conscientiae", il sassolino della coscienza.  A livello ancora più profondo, il termine scrūpus sembra essere collegato alla radice protoindoeuropea sker- (a volte ricostruita anche come ker-), che aveva il significato di “tagliare”, “scalfire”, “incidere”. Questa radice ha dato origine, in molte lingue europee, a parole che riguardano cose dure, appuntite o taglienti. Dunque scrūpus, il “sassolino appuntito”, potrebbe essere nato come parola che descrive qualcosa che graffia o punge, sia fisicamente che mentalmente. Nel tempo, soprattutto con l’espansione del cristianesimo, questa metafora del sassolino morale divenne sempre più comune. I Padri della Chiesa usavano il termine scrupulus per indicare i dubbi morali, le esitazioni della coscienza di fronte al bene e al male. Nella spiritualità cristiana medievale e poi nella teologia cattolica, avere uno scrupolo significava essere turbati da un dubbio etico o religioso, a volte anche in modo eccessivo. Si parlava addirittura di “coscienza scrupolosa”, cioè di quella persona che si tormenta per ogni piccola scelta, anche quando non ce n’è davvero bisogno. La parola scrupulus è passata in italiano senza troppe trasformazioni, diventando scrupolo già nel Medioevo. Il cambiamento è del tutto regolare: in italiano il suffisso latino -ulus diventa spesso -olo (come in globulus > globulo). Curiosamente, nel latino tardo scrupulus indicava anche una unità di misura molto piccola, usata in farmacologia: uno scrupulum = 1/24 di un’oncia romana. Anche in questo caso il significato rimanda alla piccolezza e alla precisione: scrupoloso è chi non tralascia nulla, neanche il dettaglio più minuscolo. Oggi, dire che qualcuno è scrupoloso significa che è molto attento, pignolo, preciso — proprio come chi non ignora neanche il più piccolo sassolino del dubbio.

Scrupolo

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