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ABBANDONARE, etimologia e significato

Oggi, la parola abbandonare ci fa pensare a gesti come lasciare qualcuno o qualcosa, smettere di occuparsene, o persino lasciarsi andare. Ma la storia di questa parola è molto più antica e ricca: parte dal linguaggio del diritto medievale, passa per il francese antico, si innesta su un termine germanico che indicava un ordine ufficiale, e risale infine a una radice protoindoeuropea legata al “parlare” e al “proclamare” in pubblico. Abbandonare arriva dall’antico francese abandonner, che significava letteralmente “mettere alla mercé di qualcuno” o “lasciare in balìa di qualcosa”. Questo verbo francese, a sua volta, derivava da una locuzione tipica del Medioevo: à bandon. À bandon voleva dire “sotto il potere” o “alla discrezione” di qualcuno. Dire, ad esempio, che un castello era “à bandon” significava che era lasciato senza difesa, aperto all’autorità o alla volontà di chi volesse prenderlo. Quando il francese abandonner passò in italiano, si adattò alla nostra morfologia in abbandonare. Curiosamente, l’“a” iniziale non è il prefisso latino “ab-” che indica allontanamento: è proprio la preposizione “a” della locuzione francese. Però, con il tempo, molti la reinterpretarono come “ab-” e questo spinse a raddoppiare le consonanti (bb, nn), come spesso accade in italiano dopo prefissi come ad-, ab-, ecc. Per capire davvero la parola dobbiamo fermarci su quel bandon. Era un termine del francese medievale che indicava il potere, l’autorità, la giurisdizione, spesso con una sfumatura militare o feudale. Chi aveva un “bandon” su un territorio, aveva il diritto di comandare, punire, proteggere o vietare. Bandon non deriva dal latino classico, ma da una parola germanica: ban. Il germanico ban (da cui il nostro bando) significava “proclamazione ufficiale fatta da un’autorità” — in pratica, un ordine gridato pubblicamente che tutti erano tenuti a rispettare. Questa proclamazione poteva avere due valenze opposte: positiva (convocare, ordinare di presentarsi) o negativa (vietare, mettere al bando, esiliare). 

Ecco quindi il percorso semantico:

Germanico ban = proclamare pubblicamente un ordine.

Dal germanico al latino medievale bannus/bandum = autorità di comando.

In francese antico bandon = potere, autorità, discrezione.

à bandon = alla mercé, sotto il potere di qualcuno.

abandonner = lasciare qualcuno o qualcosa alla mercé di altri → smettere di occuparsene.

abbandonare = lasciare, rinunciare, lasciar andare, anche in senso figurato.

Il germanico ban non è nato dal nulla: deriva da un verbo ricostruito della lingua protogermanica,  *bannaną, che significava “parlare pubblicamente, proclamare, comandare”. Questo a sua volta viene fatto risalire a una radice protoindoeuropea molto antica, *bʰeh₂-, che significa “parlare, dire a voce alta” (in sanscrito, bhánati = egli parla).

Ricapitolando, gli usi  della parola abbandonare nel tempo:

Medioevo: senso giuridico forte — “mettere in balìa” (di un’autorità, di un nemico, ecc.).

Letteratura: in Dante, per esempio, “abbandonare” conserva la forza dell’originale (“m’abbandona” = “mi lascia senza aiuto”).

Oggi: prevalgono i sensi più generici (“lasciare”, “rinunciare”, “lasciarsi andare”), ma in ambito legale si trova ancora l’uso tecnico: “abbandono dei beni”, “abbandono dell’azione”.

Abbandonare

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