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EQUIVOCO

L'etimologia della parola equivoco, non lascia spazio ad equivoci... Si ricollega, senz'altro, al latino aequus = uguale + vocare = chiamare. In pratica, gli equivoci, cioè le "parole uguali", vale a dire ambivalenti, ambigue, che offrono diverse possibilità di interpretazione, oppure intere frasi equivoche, cioè passibili di diverse interpretazioni, possono generare errori nella comunicazione con conseguenze non sempre banali.                   

Nella lingua italiana esistono parole che si prestano, di per sé stesse, ad opposta interpretazione. Questo fenomeno viene chiamato "enantiosemia".

Ecco alcuni esempi di "enantiósemi", cioè parole che hanno in sé significati antitetici:

feriale può significare sia festivo (come in periodo feriale, cioè delle ferie) sia lavorativo (come in giorni feriali, cioè "giorni di lavoro");

ospite può significare sia chi ospita sia chi è ospitato;

spolverare può significare sia toglier la polvere (come in spolverare un mobile) sia mettere la polvere (come in spolverare un dolce di zucchero);

tirare può significare sia lanciare via (come in tirare un sasso) sia attrarre a sé (come in tirare a sé il tavolo);

affittare può significare sia dare in affitto sia prendere in affitto;

pauroso può significare sia che ha paura (come in persona paurosa) sia che incute paura (come in storia paurosa);

curioso può significare sia persona che suscita curiosità sia persona che prova curiosità.

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