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TRAGEDIA

L'etimologia della parola tragedia deriva dal greco τραγῳδία (tragodìa), più precisamente dall'unione delle parole τράγος (trágos)= capro, agnello e di ᾄδω (á(i)dô)= io canto, cioè "canto del capro", che veniva svolto durante i riti dionisiaci in cui era sacrificato un capretto oppure veniva donato in premio un capro al miglior compositore di rappresentazioni satiriche tenute durante i baccanali.
Un'altra origine etimologica, meno accreditata, sostiene che la parola tragedia derivi dal verbo greco τραγὶζειν (traghìzein ) = cambiare voce, assumere una voce belante come i capretti da parte degli attori che rappresentavano personaggi satirici durante i riti dedicati a Dioniso al quale il capretto era sacro.
Infine, un'ulteriore etimologia della parola tragedia si fa risalire ad una radice tar- che significa letteralmente trapassare, penetrare ed in senso lato, ferire uccidere.
In ogni caso, la tragedia prima di divenire il nobile dramma tragico intriso di lutto e di sventura reso immortale da Eschilo, da Sofocle e da Euripide, indicò originariamente l'aspetto di libidinosa selvaticità, di sfrenato piacere del cibo, tipici degli antichi riti dionisiaci.

SNOB

L'etimologia della parola snob deriva dall'abbreviazione del latino sine nobilitate = senza titoli nobiliari, una dicitura che veniva anticamente apposta presso l'università di Oxford sull'iscrizione di quegli studenti che appartenevano a famiglie non titolate.
Attualmente, il termine è utilizzato per indicare chi assume un atteggiamento sprezzante ed altezzoso verso persone ritenute di rango inferiore, oppure chi si atteggia, più o meno ostentatamente, come se appartenesse ad un ceto superiore al proprio.

TEDESCO

L'etimologia della parola tedesco risale al medioevo, quando in Germania, insieme alla lingua ufficiale, il latino, si parlava una lingua popolare chiamata theodisce che significa, appunto "del popolo", da cui ebbe origine il termine deutsch in Germania. In Italia, anzichè chiamare i popoli della Germania, Germani o Germanici, fu preferita questa radice dialettale da cui la parola tedesco.

ASSASSINO

L'etimologia della parola assassino deriva dall'arabo hasciascin un'antica tribù della zona tra Damasco ed Antiochia, capeggiata dal famigerato Vecchio della Montagna, i cui adepti prestavano giuramento di fedeltà assoluta ed erano dediti a crimini efferati. Essi, prima di compiere i loro delitti, erano soliti drogarsi con una bevanda estratta dalla canapa indiana che, appunto in arabo si chiama hascisc = erba secca, da cui hasciascin italianizzato successivamente in assassino.

EFFIMERO

L'etimologia delll'aggetttivo effimero è di origine greca: la parola è composta dal prefisso epì=per e dal sostantivo emèra=giorno, indicando, letteralmente qualcosa che dura un solo giorno, in senso lato, qualcosa di breve durata.

CANCELLIERE

L'etimologia della parola cancelliere risale all'epoca dell'impero romano, allorquando l'ufficale incaricato di introdurre i litiganti nell'aula dinnanzi al giudice era chiamato cancellarius da cancellus, il cancello che separava le tribune dove sedeva il giudice dal resto dell'ambiente dove attendeva il pubblico. Successivamente il cancellarius divenne un vero e proprio segretario, assistente del giudice. Il titolo di cancelliere fu dato anche al segretario del sovrano, designato a custodire i sigilli del regno, come ad esempio nell'impero germanico.

PARASSITA

L'etimologia della parola parassita deriva dal greco dall'unione del prefisso parà = presso col sostantivo sìtos = cibo. Letteralmente sta ad indicare chi si nutre presso un altro.
Nell'antichità il termine parassita aveva un'accezione positiva: indicava i ministri (epulones presso i latini) che godevano gratuitamente di parte del raccolto da offrire agli dei.
In epoca moderna il vocabolo, assumendo un significato nettamente negativo, è divenuto sinonimo di sfruttatore, in senso lato, di colui che vive a spese altrui. In campo scientifico indica quegli animali o quei vegetali che si alimentano a spese di altri esseri viventi.

NABABBO

L'etimologia della parola "nababbo" è di origine araba: infatti il na'ib o in lingua indoeuropea il navab era un principe che occupava una carica importante al posto del sovrano, in qualità di suo vicario. In senso lato, questo titolo fu usato ed è tutt'oggi usato per indicare una persona estremamente ricca e facoltosa.