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SBIRRO

L'etimologia della parola sbirro è da ricondursi al tardo latino birrus = rosso, il colore del mantello con cappuccio che le guardie erano solite indossare in epoca tardo medievale e rinascimentale. In origine, quindi, il termine sbirro non aveva quel significato nettamente dispregiativo che acquisì successivamente, specialmente negli ambienti malavitosi o comunque avversi alle forze dell'ordine. Un'altra accezione del termine sbirro, si ritrova nel gergo marinaresco per indicare un anello flessibile in canapa, usato per le imbragature.

ANIMA

Il termine anima è la versione femminile di animo, la cui etimologia è riconducibile al latino animus, con il significato di spirito, che a sua volta corrisponde al greco ἄνεμος (anemos) = vento
L'anima quindi è quel principio presente in tutti gli esseri viventi, talmente ineffabile che gli antichi non seppero indicarla se non ricorrendo all'idea del vento, la cui presenza non essendo visibile è provata dagli effetti che provoca e non dalla diretta percezione di essa.
Spesso, però, il concetto di anima viene confuso con quello di spirito: in realtà il primo è un concetto "orizzontale" appartenente a tutti gli esseri viventi, mentre il secondo esprime una prospettiva "verticale" della dimensione divina che va verso quella propriamente umana.

LEGGERE

L'etimologia del verbo leggere è da ricondursi al latino legere, che trova affinità nel greco λέγω (lego), con il significato di raccogliere o dire.   
Leggere significa fondamentalmente raccogliere, ma il termine ci suggerisce un significato che va oltre la semplice ripetizione meccanica di suoni; infatti, la radice leg- è alla base del termine lògos, che racchiude in sé svariati significati (parola, discorso, causa, ragione...), per cui la lettura può essere considerata come un'azione che coinvolge la totalità della persona che "raccoglie" e in particolar modo la sua capacità di cogliere il significato profondo di ogni testo.

MUSICA

L'etimologia del termine musica si riconduce al greco antico: deriva, infatti, da μουσική (musikè) cui è sottinteso il termine tèchné. Musica significa, quindi, "arte delle muse" ed è rilevante l'importanza che gli antichi greci diedero a tale arte, arte delle arti,  che dona all'uomo la possibilità di trasformare la semplice aria in qualcosa che trasporta gli animi ben oltre i sensi, capace di incantare innumerevoli generazioni fin dalla sua origine.

FRATELLO

Il termine odierno fratello è un diminutivo di frate, contrazione del latino frates. A sua volta , il lemma latino trova un riscontro diretto nel sanscrito bhratar, al cui interno troviamo la radice bhar-, legata all'idea di sostentamento e nutrizione.
Per questo motivo un fratello, oltre ad essere nato dagli stessi genitori, rappresenta "colui che sostiene", una sorta di secondo padre (l'etimologia infatti è simile) che accompagna ed è accompagnato per tutta la vita dagli altri "bhratar".

MADRE

L'etimologia della parola madre (come quella di padre) è da ricondursi al sanscrito; infatti, anche se alcuni collegano questo termine alla facilità di pronuncia della lettere m per i bambini, essa è riconducibile alla radice sanscrita ma- con il sigificato primario di misurare, ma anche di preparare, formare. Da questa radice deriva poi il termine matr, che diventerà mater in latino, colei che ordina e prepara, donando il suo corpo e sopportando il dolore, il frutto dell'amore, alla vita .

PATRIMONIO

Il termine patrimonio deriva dall'unione di due lemmi latini  pater = padre e munus dovere; letteralmente il patrimonio è il "dovere del padre" e per estensione rappresenta tutte le cose che appartengono al padre e che vengono quindi lasciati ai figli.
È interessante notare come due termini apparentemente simili come "matrimonio" (per la cui origine si rimanda al rispettivo post) e "patrimonio", abbiano due significati così diversi; in particolar modo il "dovere della madre" è stato sempre legato al concetto della procreazione, mentre quello del padre, al sostentamento della famiglia, in un rapporto di complementarietà e interdipendenza.

PADRE

L'etimologia della parola padre è strettamente connessa a quella di pane (vedi post); fulcro di questi termini è la radice sanscrita pa-, legata al concetto di protezione e nutrizione, da cui pati,  "antenato" del latino pater. Il padre è, quindi, colui che si assume il compito di provvedere alla sopravvivenza della famiglia e al suo sostentamento, in altra parole è il "pane" della famiglia!

BANCA O BANCO

I termini banca e banco hanno la stessa origine: essi derivano, infatti, dal germanico banch = panca  che indicava proprio il tavolo davanti al quale sedevano non solo i banchieri, ma anche i giudici e i mercanti.
Per questo motivo, l'evoluzione dei termini ha seguito strade diverse: "banco" è un termine più generico che può assumere diversi significati in base al contesto di riferimento (banco di scuola, banco degli imputati, banco dei pegni); mentre "banca" ha finito per indicare, in modo più specifico, gli istituti di credito e, solo in seguito, per estensione, un qualsiasi centro di conservazione (banca dati, banca del sangue).

MATRIMONIO

L'etimologia della parola matrimonio deriva, senza dubbio, dall'unione di due parole latine: mater (matris, nella forma del genitivo) = madre e munus = compito, dovere. Infatti, secondo il diritto romano, era compito prettamente materno dare legittimazione alla prole nata dall'unione biologica dei genitori. Così ricondotto il termine alla sua etimologia, risalta in maniera ancora più evidente, l'importanza della finalità procreativa , che è insieme a quella affettiva/sentimentale, una componente costitutiva ed essenziale del matrimonio. 

AVULSO

L'etimologia della parola avulso è da ricondursi al latino avellere = strappare, staccare, estrapolare. In senso più ampio, il termine avulso è sinonimo di scollegato, separato, estraneo ed indica una condizione di distacco e di incapacità di integrazione. 

ADEPTO

L'etimologia della parola adepto è da ricondursi alla radice sanscrita ap- = toccare, cogliere, ottenere, da cui, a sua volta il latino adeptus, participio passato di adipisci = acquisire, ottenere, aggiungere. Pertanto, l'adepto, non è altro che il (nuovo) acquisto, il (nuovo) seguace, di una comunità, di un'associazione, di una setta. In senso ancora più specifico, il termine adepto è sinonimo di "iniziato" specie nell'abito delle dottrine esoteriche.

FAMIGLIA

L'etimologia della parola famiglia è da ricondursi al termine osco faama = casa, da cui il latino  famīlia, cioè l'insieme dei  famŭli (moglie, figli, servi e schiavi del pater familias il capo della gens). Pertanto, famiglia in senso stretto ed originario, significa piccola comunità di "persone che abitano nella stessa casa"; in senso ampio,  l'insieme di persone legate da vincoli di sangue, da rapporto di parentela o affinità o da vincoli religiosi e/o legali quale il matrimonio. Il termine famiglia, inoltre, può essere usato come sinonimo di casato, stirpe, dinastia oppure in ambito scientifico, in zoologia ed in botanica, per indicare l'insieme di animali o di piante appartenenti a più generi simili

EMERITO

L'etimologia della parola emerito è da ricondursi al latino emereri = "ben meritare", da cui emerĭtus = meritevole. In origine, il termine emerito era utilizzato dagli antichi romani in ambito militare: infatti l'emerĭtus era il legionario che aveva meritato, guadagnato onorevolmente i suoi compensi durante il ventennio di servizio militare. Successivamente e fino ad oggi, il termine emerito si utilizza per indicare chi, sebbene  non eserciti più il proprio ufficio o incarico, ne conserva la dignità, il titolo e l'onore. Un esempio attuale, il Papa emerito Benedetto XVI. In senso lato, emerito viene utilizzato come sinonimo di illustre, egregio, famoso, insigne.

BROCARDO

L'etimologia della parola brocardo è da ricondursi nome del giurista, nonchè vescovo di Worms, Burchardus (in francese Brocard) autore, tra l'altro, di una collezione di locuzioni latine di carattere giuridico ordinate alfabeticamente, le cosiddette Brocardica o Regulae Burchardicae. Onde, per antonomasia, per brocardi intendiamo degli aforismi, delle massime giuridiche, prevalentemente in latino.

UMILTA'

L'etimologia della parola umiltà è da ricondursi al latino humus = terra, pertanto humilis = umile è colui il quale proviene dalla terra, sta in basso. Interessante ricordare che anche la parola uomo deriva dalla radice sanscrita bhu- che successivamente divenne hu- (da cui anche humus). Uomo significa quindi "creatura generata dalla terra, creatura umile ". L'umiltà, intesa come sentimento di piccolezza nei confronti della Divinità e dell'universo, è considerata da molte religioni una virtù fondamentale.

EUROPA

L'origine del nome Europa è incerta, generalmente si accettano due interpretazioni entrambe risalenti alla "notte dei tempi":

- la prima identifica direttamente il nome del "Vecchio Continente" con quello della dea Europa, una delle conquiste di Zeus e madre di Minosse, re di Creta, culla della prima civiltà europea. Il nome Europa, da quel momento, indicò le terre poste a nord del Mar Mediterraneo. Il suo nome sembrerebbe quindi derivare dall'unione di  εὐρύς (eurus), "ampio" e ōp "occhio", con significato di "ampio sguardo", anche se questa interpretazione appare alquanto forzata

- la seconda fa derivare il nome dal termine semitico ereb, con il significato di occidente, con cui i fenici indicavano tutti i territori ad occidente della Siria.

BUONO

Che l'etimologia della parola buono derivi dal latino bonus non è certamente un' informazione nota a pochi.
Un po' meno note è che bonus derivi dal più antico duonus, successiva trasformazione della d in b, la cui derivazione si attribuisce:

  • alla radice sanscrita dve = felice 
  • alla contrazione di divonus, a sua volta dalla radice sanscrita div = splendere, (la stessa che dà origine alla parola dio).

PERCEZIONE

L'etimologia della parola percezione è da ricondursi al latino percìpere, formato da per =  per mezzo, attraverso + capĕre = prendere, cioè raccogliere (informazioni, dati sensoriali), apprendere. In psicologia la percezione è "il processo psichico che opera la sintesi dei dati sensoriali in forme dotate di significato".

IDIOSINCRASIA

L'etimologia della parola idiosincrasia è da ricondursi al greco antico, e più precisamente all'unione di ἴδιος (idios) = proprio, particolare e di σύνκρασις (synkrasis) = carattere, inclinazione, temperamento. Per cui, la parola idiosincrasia, in origine, significava una particolare inclinazione caratteriale di un individuo, senza avere necessariamente l'accezione negativa che nell'uso recente ha acquisito, quale sinonimo di fobia o di avversione verso qualcuno o qualcosa.

CAZZO

Sinceramente, eravamo alquanto titubanti riguardo al fatto di dar seguito alla richiesta pervenutaci (da un burlone o da un autentico appassionato di etimologia ?) dell'etimologia della parola "cazzo", la più popolare del turpiloquio italiano... Poi, dopo uno studio più approfondito, abbiamo scoperto che l'interpretazione etimologica di questo diffusissimo "intercalare" è stata ampiamente dibattuta e che sono state indicate svariate etimologie di cui elenchiamo, di seguito, le più accreditate:
  • dalla contrazione dell'italiano capezzolo (a sua volta dal latino capitium e prima ancora da caput = capo, testa) da cui la parola cazzo = piccolo capezzolo, piccolo manico;
  • dal latino cassus che cioè l'albero maestro delle navi o dal greco tardo akátion  = albero maestro delle navi, cui per analogia potrebbe riferirsi l'organo maschile nella sua posizione eretta;
  • dal latino cattia = mestolo, sempre per analogia con la forma del pene;
  • dal verbo latino capitiare da cui anche l'italiano cacciare nel senso di "infilare, mettere dentro con forza". 

SOLE

L'etimologia della parola sole è da ricondursi alla radice vedica svar- cioè risplendere, da cui il sanscrito svaryas (successivamente sûryas) = sole. Dalla stessa radice vedica, trasse origine l'aggettivo greco σείριος (séirios) = splendente che veniva usato dagli antichi poeti del tempo per attribuirlo al sole (ὁ Σείριος  = colui che risplende). Ultima derivazione della suddetta radice, il latino sol, solis.

VERITA'

L'etimologia della parola verità è riconducibile al sanscrito vrtta = fatto, accadimento. Pertanto il termine verità indica qualcosa di realmente accaduto nei fatti. Un'altra interpretazione etimologica attribuisce l'origine della parola verità alla radice var- che nello zendo (la lingua dei testi sacri zoroastriani dell'antico Iran) vuol dire credere; del resto anche il sanscrito varami significa scelgo, voglio. Questa seconda interpretazione etimologica sottolinea, piuttosto che l'aspetto fattuale e reale della verità, il significato ed il valore etico, morale e perfino spirituale della verità o meglio della Verità, perché essa indica ciò in cui credo, ciò che scelgo, voglio, spero.... mettendo in luce l'importanza della libera e volontaria adesione ad Essa...

PREOCCUPAZIONE

L'etimologia della parola preoccupazione deriva dal latino praeoccupare = occuparsi prima, prevenire. Pertanto, il termine preoccupazione indica lo stato d'animo di colui che cerca soluzioni o rimedi a situazioni critiche o ad eventuali pericoli futuri (che, peraltro, non è detto si avverino....) Un consiglio: preoccuparsi è bene, ma solo a piccole dosi e soprattutto "cum grano salis"...

DISCERNIMENTO

L'etimologia della parola discernimento è da ricondursi al latino dis-cèrnere (dis = due volte + cèrnere = separare), quindi letteralmente separare due volte, separare con attenzione; in senso più ampio, giudicare, stimare, soppesare, valutare. Pertanto il discernimento è la capacità di valutare qualcosa o qualcuno.

AZIENDA

L'etimologia della parola azienda deriva dallo spagnolo hacienda, tratto dal latino facienda, con il significato di cose da farsi; solo in seguito il termine ha assunto il significato odierno di organizzazione che svolge una qualsiasi attività economica di produzione.

In realtà, coerentemente con la sua etimologia, la definizione tecnica di azienda è "ordine strettamente economico degli istituti" e quindi possiamo definire correttamente "azienda" non solo l'insieme delle attività economiche di un'impresa di produzione, ma anche quello delle famiglie, dello Stato e delle organizzazioni non profit.

BRINDISI

L'etimologia della parola brindisi è da ricondursi allo spagnolo brindis, a sua volta derivato dal tedesco bring dir’s, che significa “lo porto a te", (sottinteso il bicchiere).

FURBO

L'etimologia della parola furbo è alquanto incerta. Di seguito, indichiamo le due possibili derivazioni più accreditate:
  • dallo stesso italiano forbire pulire, ripulire (vedi "parlar forbito", cioè raffinato), a sua volta, dall'alto tedesco furban = pulire. Secondo questa etimologia, furbo è colui il quale è capace di ripulire, di spogliare il prossimo con l'astuzia;
  • dal latino fur, furis = ladro. Chi sostiene quest'ultima interpretazione etimologica della parola furbo, non riesce però a spiegare l'introduzione della lettera "b".


SCUDERIA

L'etimologia della parola scuderia deriva dal basso latino scura o scuria cioè stalla. In senso più ampio e moderno, si intende la struttura e la gestione di un allevamento di cavalli da corsa. Il termine è applicato, per analogia, all'organizzazione di una squadra di corse automobilistiche.

BEFANA

L'etimologia della parola befana è da ricondursi al greco ἐπιφάνεια (epifáneia), a sua volta, da ἐπιφαίνω  = mostrarsi, presentarsi. Col passare del tempo, attraverso un processo di "corruzione lessicale" venne modificata in bifanìa, befanìa, befana. La befana, è un personaggio di fantasia legato al folklore popolare, derivato probabilmente da antichi riti pagani propiziatori legati all'agricoltura ed ai cicli stagionali. Si tratta di una vecchia signora, non proprio bellissima (una sorta di strega buona) che, volando a cavallo della sua magica scopa, nella notte che precede la festa dell'Epifania (notare la coincidenza dei nomi) distribuisce doni ai bimbi buoni o carbone a quelli un po' più birichini. Oggi, per antonomasia, si apostrofa come "befana", una signora non particolarmente avvenente e non più "nel fiore degli anni"...

BEGHINO O BEGARDO

L'etimologia della parola beghino, più diffusa al femminile beghina, (mentre al maschile è maggiormente usato begardo) è alquanto controversa:
secondo un'antica edizione dell'Enciclopedia Britannica, il nome derivava da Lambert le Bègue, un prete di Liegi, che, nel dodicesimo secolo, predicò una dottrina basata sull'idea di un'associazione di donne che si dedicassero ad una vita religiosa senza prendere i voti monastici. I detrattori dell'idea di Bègue chiamarono queste donne beghine. Sempre in questa vecchia edizione dell'opera, si negava la tesi secondo cui il nome deriverebbe da Begga di Andenne o da un'immaginaria vecchia parola sassone, "beggen", che significherebbe "mendicare" o "pregare". Tuttavia, le edizioni più recenti definiscono tuttavia "incerta" l'origine etimologica della parola che sarebbe comunque nata come termine dispregiativo. Un'altra ipotesi, meno accreditata, riconduce i termini beghine e begardi agli "albigesi", un altro movimento ereticale diffuso in Europa tra il XII e il XIV secolo. 
Nel linguaggio contemporaneo, il termine beghino, è utilizzato, in senso lato, come sinonimo di bacchettone e di bigotto.

GIUDICARE

L'etimologia della parola giudicare è da ricondurre al latino judĭcare, derivazione di judex =  giudice. Judex deriva dall'unione di ius + decs (dicere) cioè colui che dice, che si pronuncia sul diritto. In senso più ampio, giudicare significa valutare, stimare, esprimere un'opinione.

MORTE

L'etimologia della parola morte è da ricondursi al latino mors = morte, dal verbo mori = morire, a sua volta, derivato dalla radice sanscrita mar-  trasformatasi successivamente in mor- . Nello zendo, (la lingua dei testi sacri zoroastriani dell'antico Iran)  morte si dice mara da cui l'italiano marasma = stato estremo di consunzione. Anche il greco antico ha importato questa radice mar-: il verbo μαραίνω (maraino) significa consumare, distruggere.

ATAVICO

L'etimologia della parola atavico è da ricondursi al  francese atavique, a sua volta derivante dal latino atavus = "bisarcavolo" il cui plurale atavi indica, in generale, gli antenati. Per cui, l'aggettivo atavico significa "ciò che attiene agli antenati". 

TANFO

L'etimologia della parola tanfo è da ricondursi all'antico alto tedesco tampf o tamf cioè vapore, esalazione; un'altra interpretazione etimologica è riconducibile al greco τῦφος = fumo (sostantivo)  o a τύφω =  io fumo (verbo). Pertanto, il tanfo è il tipico cattivo odore di stantio e di muffa che esala dagli ambienti maleodoranti.

MASSAIA

L'etimologia della parola massaia deriva dal basso latino mansa da cui l'italiano, oggi in disuso, massa, che oltre al significato  scientifico più comune che gli si attribuisce nello studio della fisica, vuol dire proprio "casa rurale". Per cui la massaia, in senso letterale, altro non è che la padrona di casa di campagna, in senso  più ampio, la brava donna di casa, la casalinga.

INCONTRO

L'etimologia della parola incontro trae origine dal latino popolare incóntra, composto dal prefisso in- (rafforzativo) e  da contra =contro, dirimpetto, di fronte. L'incontro, quindi, è letteralmente un "trovarsi di fronte a..."

UNIVERSO

L'etimologia della parola universo deriva dal latino universus cioè tutto, intero (dall'unione di unusuno e di versusvolto, avvolto (participio passato di vertere). L'universo, letteralmente, è un "tutt'uno avvolto in sé stesso".

ESAME

L'etimologia della parola esame è da ricondursi al latino  examen, ossia "ago della bilancia", a sua volta da exigĕre  (ex = fuori + àgere = muovere, alzare) cioè "pesare". L'esame, letteralmente, altro non è che una pesatura, una ponderazione, in senso più ampio, una valutazione, una stima, un giudizio.

CLEPTOMANE

L'etimologia della parola cleptomane è da ricondursi al greco κλέπτειν, (kleptein), cioè "rubare" e μανία, (manìa), cioè psicopatologia, nevrosi. Pertanto, cleptomane è colui il quale, spinto un impulso incontrollabile, è costretto, anche senza motivo e/o bisogno, a rubare. La cleptomania, se accertata,  nel nostro diritto penale costituisce causa di non punibilità.

ROMANZO

Il termine romanzo, inteso sia come genere letterario sia come aggettivo attribuito alle lingue neolatine, i cosiddetti volgari, trae le sue origini dal francese antico e in particolare dall'aggettivo romanz, derivazione dell'avverbio latino volgare romanice ed assimilabile all'espressione "alla romana". 
Dopo la caduta dell'Impero, tutti i cittadini di origine romana parlavano il "romanice" e il suo adattamento"romanz" diventò così un termine per indicare senza distinzione il volgare; in effetti, il processo che porterà alla differenziazione delle varie lingue neolatine fu molto lento e quindi non era necessario, almeno in quella fase, differenziare le varie parlate.
Solo dopo, in Francia, il termine assumerà anche il significato di testo scritto in lingua volgare, fino a caratterizzare un particolare genere in prosa ambientata in mondi lontani, che ha fatto sognare e continua a far sognare generazioni di lettori.

PANE

L'etimologia della parola pane sembra potersi ricondurre alla radice sanscrita pa-  cioè bere o più in generale nutrire (da cui anche pa-sto). Si noti che il primo alimento per l'uomo è il latte materno, un pasto liquido. Probabilmente l'essenzialità e la primarietà del latte è stata attribuita e riconosciuta anche al pane quale alimento essenziale e fondamentale a prescindere dalla sua consistenza. Una meno diffusa attribuzione di origine, riconduce la parola pane sempre alla radice pa-  ma col significato di sostenere, proteggere (da cui pa-dre). Sia nell'una, sia nell'altra interpretazione, viene fuori l'importanza, quasi, la "sacralità" del pane.

INSEGNARE

Il termine "insegnare" deriva dal latino insignare composto dal prefisso "in" unito al verbo "signare", con il significato di segnare, imprimere e che a sua volta riconduce al sostantivo "signum", che significa marchio, sigillo.
L'attività dell'insegnante, quindi, lungi dal limitarsi alla trasmissione del sapere fine a se stesso, consiste nel "segnare" la mente del discente, lasciando impresso un metodo di approccio alla realtà, che va ben oltre lo studio.

COSCA

La parola cosca, che nel linguaggio corrente indica un'associazione criminale organizzata, ha un'origine molto interessante; infatti, nel dialetto siciliano la "cosca" è la parte più interna e nascosta del carciofo, e quale miglior termine per una società segreta, i cui capi sono nascosti e della quale sono visibili solo i componenti più "esterni" ?

BIZZEFFE

L'etimologia della parola bizzeffe è sicuramente da ricondursi alla lingua araba ed è direttamente collegabile al termine bizzēf che significa "molto"; in realtà, è interessante notare che, per molti secoli, l'origine araba di questo termine fu ignorata ed alcuni studiosi tentarono di dare una pseudo-spiegazione secondo cui bizzeffe sarebbe derivato dalla locuzione latina bis effe, "due volte effe", usata dai magistrati come abbreviazione della formula fiat, fiat cioè "sia,sia", che indicava la grazia piena.

STOMACO

Il termine stomaco è di origine greca e deriva dal sostantivo στόμαχος (stomakos) con il significato originario di gola e quindi bocca dello stomaco; infatti στόμα (stoma) significava proprio bocca e solo in seguito divenne per sineddoche il lemma di uso comune per indicare lo stomaco. In realtà, il termine corretto in greco antico era γαστήρ (gaster) da cui il prefisso medico "gastro-" per indicare tutti i termini medici legati allo stomaco.

LABIRINTO

L'etimologia della parola labirinto rimane tuttora incerta e controversa. Riportiamo qui alcune interpretazioni più accreditate:
  • Una prima interpretazione etimologica sembra ricondurre la parola labirinto  al greco λαβύρινθος  (labýrinthos), usato nella mitologia per indicare il labirinto di Cnosso. La parola di origine pre-greca,   trae la sua derivazione dal lidio labrys = bipenne, l'ascia a due lame, simbolo del potere reale a Creta. La parola "labirinto" significherebbe, quindi, "palazzo dell'ascia labrys" con il suffisso -into a significare "luogo" cioè il palazzo del re Minosse a Cnosso, caratterizzato dalla pianta intricata all'interno del quale sono state rinvenute diverse raffigurazioni dell'ascia bipenne;
  • Dalla radice greca  laf- di làas -> làfas  da cui il latino lapis = pietra, per indicare le caverne e le cave di metalli il cui intricato percorso  fa perdere il senso dell'orientamento.
  • Dal grecλαβιριον  (làbirion) cioè cunicolo scavato nel sottosuolo, che si dirama in varie direzioni o da λαβιρος (làbiros) = cavità;
  • Dal greco λαμβάνω (lambàno) = prendo e ρινάω (rinào) = inganno, cioè "cado in inganno", appunto per la conformazione inestricabile ed ingannevole propria del labirinto;  
  • Dalla lingua egeo-anatolica e precisamente  (pre)greco leberhís,-ídos = coniglio da cui successivamente il latino lepus,-oris = lepre, per indicate, appunto la tana di questo animale che scava intricati cunicoli sotterranei.

MALE

L'etimologia della parola male è da ricondursi all'aggettivo latino malus cioè cattivo ed in senso più ampio, nocivo, dannoso. La radice latina mal- è presente anche in altre parole come "maligno" e "malattia", "malvagio", "maldestro", "maleducato". L'accezione originaria del termine male sembra essere orientata ad esprimere, prima ancora di un disagio fisico e/o materiale, un orientamento negativo in campo etico/morale o spirituale. Inoltre, come prima accennato, la parola "male" può indicare una condizione di sofferenza fisica o emotiva. Ad esempio, si può parlare di "un male alla testa" o di "un male interiore". In entrambi i casi, la parola "male" indica una sensazione di dolore o di disagio. E ancora, la parola "male" può essere utilizzata come avverbio per indicare che qualcosa è stato fatto in modo errato o sbagliato. Ad esempio, si può dire "ho interpretato male le tue parole" o "ho capito male". Infine, la parola "male" può essere utilizzata come avverbio per indicare che qualcosa è stato fatto in modo errato o sbagliato. Ad esempio, si può dire "ho interpretato male le tue parole" o "ho capito male".  


MARAMALDO

Il termine maramaldo è un interessante esempio di antonomasia, infatti deriva dal nome di Fabrizio Maramaldo, condottiero italiano e soldato di ventura, che divenne tristemente famoso per l'omicidio del Capitano Francesco Ferrucci, prigioniero ferito e inerme.
In realtà Maramaldo era considerato come uno dei soldati e gentiluomini migliori della sua epoca, tuttavia, fu la tradizione storica e letteraria a trasformare la sua immagine e a far entrare questo termine nel lessico comune per indicare una persona che colpisce i più deboli e indifesi, pronta ad approfittare delle debolezze di chi si trova di fronte.

PROPEDEUTICO

L'etimologia della parola propedeutico è da ricondursi al verbo greco προπαιδεύω  formato dal prefisso προ cioè avanti e da παιδεύω cioè istruire. Pertanto, l'aggettivo propedeutico significa letteralmente "istruire prima", in altri termini, preparare, introdurre, fornire quelle nozioni di base indispensabili ad un successivo approfondimento e sviluppo dello studio della materia cui si riferisce: ad esempio, lo studio del solfeggio è propedeutico allo studio di uno strumento musicale.

MAGAZZINO

L'etimologia della parola magazzino, come spesso per i termini che contengono la doppia "z", è certamente di derivazione araba: infatti è da ricondursi al termine  مَخزَن (máxzan), che si può tradurre come "luogo dove riporre, custodire", unione del prefisso "ma" che identifica i luoghi nella lingua araba e il verbo "chasana": consevare, ammassare.