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ARDERE

L'etimologia della parola ardere deriva dal latino ardēre = bruciare, dare a fuoco, a sua volta dalla radice indoeuropea as- = abbrustolire ( in sanscrito ritroviamo la parola âsa = cenere). A tale radice può ricondursi anche il verbo latino arère, da cui aridus = reso secco (dal calore, dal fuoco).
Il verbo ardere può essere usato in modo transitivo, ad esempio "ardere la legna" cioè bruciare la legna oppure in modo intransitivo, ad esempio "ardere d'amore" cioè essere infiammato, essere totalmente preso dall'amore. 

DONARE

L'etimologia della parola donare si ricollega alla parola dono dal latino dōnum (o, più arcaicamente, dànum) a sua volta dalla radice indoeuropea dâ- (vedi il sanscrito dâna = dono). Donare significa, quindi, dare gratuitamente, senza pretendere alcun compenso attuale o alcuna ricompensa o restituzione futura. Donare è l'atto di liberalità e di magnanimità per eccellenza. Si può donare un oggetto, un bene, denaro, un immobile, etc.. Si può donare anche il proprio tempo o la propria vita..

GUARIRE

L'etimologia della parola guarire è riconducibile all'antico germanico warjan = mettere al riparo, difendere, proteggere, a sua volta, dalla radice var- = guardare o anche coprire (entrambi nel senso di curare, proteggere). Identica radice si trova nell'inglese to ware = curare, proteggere
Il termine guarire che è sinonimo di remissione (in salute) del malato, all'analisi etimologica rivela il più originario significato di cura del malato: ecco che guarigione e cura sono quasi sempre correlate fra loro, fatto salvo per le cosiddette guarigioni spontanee, ove alla cura provvede la stessa natura attraverso le difese dell'organismo.

SINTOMO

L'etimologia della parola sintomo si ricollega al verbo greco συμπιπτω (synpipto) = accadere, capitare, da cui il lemma σύμπτωμα (synptoma) = evenienza, circostanza, indizio. Più in dettaglio, da συν (syn) = conπιπτω (pipto) = cado, letteralmente "cado insieme".
Il termine sintomo, o meglio al plurale "i sintomi",  in medicina è usato per significare l'insieme di segnali percepiti soggettivamente dal paziente come anomali rispetto al proprio normale stato di salute; da non confondersi con i "segni" che, invece, sono indicatori fondati sul  riscontro patologico individuato all'esame obiettivo del paziente stesso attraverso esami diagnostici di vario tipo e che, quindi, a differenza dei sintomi, costituiscono dei dati clinici e diagnostici obbiettivi. I sintomi, a loro volta, si possono distinguere in "sintomi idiopatici, cioè quei sintomi che si riferiscono all'organo direttamente leso, o "sintomi simpatici", quando, al contrario, si riferiscono ad organi diversi da quello direttamente leso.

CARESTIA

Di etimologia non del tutto certa, la parola carestia sembra potersi ricondurre al greco αχαριστία (akharistía) = disgrazia, mancanza di favore di beneficio  (α privativo + χαριστία = grazia, favore, beneficio, ricompensa). Altri fanno risalire l'etimologia di carestia al verbo latino carēre = mancare.
In entrambi i casi, l'etimo sottende un significato nettamente negativo, rappresentando una situazione di sofferenza causata da mancanza o scarsezza di risorse necessarie alla vita quotidiana a causa di contingenti calamità di vario genere (guerre, catastrofi naturali, epidemie etc.).

EPIDEMIA/PANDEMIA

L'etimologia della parola epidemia ci riporta al  greco ἐπιδημία (epidemìa) da ἐπί (epì) = sopra + δῆμος (dèmos) = popolo, cioè "che incombe sopra il popolo", "che riguarda il popolo", diffusa tra il popolo, popolare...
Invece, l'etimologia della parola pandemia ci riporta  al greco  πανδημία (pandemìa) da  παν (pan) = tutto + δῆμος (dèmos) = popolo, cioè "di tutto il popolo", "che riguarda tutto il popolo", estremamente diffuso...
I due termini sono usati in medicina per indicare la diffusione localizzata ad una o ad alcune aree geografiche di una malattia infettiva, nel caso di epidemia; la diffusione a livello intercontinentale o mondiale di una malattia infettiva, nel caso di pandemia.

CIOCCOLATO/CIOCCOLATA

L'etimologia delle parole cioccolato e cioccolata deriva dalla lingua dell'America precolombiana. L'ipotesi più accreditata ne fa risalire l'origine nella lingua "náhuatl" cioè la lingua Azteca, in particolare dalla parola xocoatl o chocoatl (pron. sciocoatl) =  bevanda aspra, una tipica bevanda molto nutriente ed energetica, a base di mais e di semi di cacao che, una volta ridotti in poltiglia, venivano disciolti nell'acqua con aggiunta di spezie piccanti. 
Altre versioni etimologiche individuano l'origine delle parole cioccolato e cioccolata nella lingua Maya; in particolare nel termine sa’al kakaw = bevanda a base di mais oppure nel termine  cacahuātl  = bevanda a base di cacao. A quanto pare, però, la prima ipotesi rimane la più probabile in quanto i conquistatori spagnoli preferirono il termine maya-yucateco chocol al termine azteco cacahu ed il termine azteco atl (acqua) al termine maya haa, per loro di più facile pronuncia. 
Nel linguaggio comune il termine cioccolato indica il conosciutissimo dolciume solido (a tavolette, a barrette, a granelli etc) con innumerevoli variati di percentuali di cacao, di aromi e di farciture ( nocciole, mandorle etc. Mentre, il termine cioccolata  indica la bevanda liquida, più o meno densa e variamente aromatizzata e condita, a base di cacao.
Sia nella forma solida, sia nella forma liquida (quella originaria), possiamo ritenere che il cioccolato e/o la cioccolata siano tra i dolci più apprezzati da grandi e piccini.

VIRUS

L'etimologia della parola virus si ricollega alla radice indoeuropea vis- che significa essere attivo, essere aggressivo; da questa radice, il sanscrito vis-âs = veleno ed il latino virus = veleno  In biologia indica un agente patogeno di natura non cellulare e privo di un proprio metabolismo. Pertanto, i virus per replicarsi, debbono introdursi come parassiti in cellule animali, vegetali , o batteriche, alterandone il materiale genetico e producendo proteine virali che danneggiano l'integrità cellulare. A seconda che il genoma dei virus sia composto da DNA o da RNA abbiamo i desossivirus o i retrovirus. I virus sono responsabili di numerose malattie infettive ma anche di alcuni tumori. 
In informatica, col termine virus si intende un codice malevolo, che una volta introdotto nel sistema, causa danni o malfunzionamenti cancellando parti di memoria o alterando i software regolarmente installati oppure capta informazioni riservate.

FALO'

L'etimologia della parola falò è, senza dubbio, da ricollegarsi al greco antico ϕανός (fanόs) = fiaccola, lampada, lucerna; dalla stessa etimologia l'italiano fanale ed il francese faille (torcia). Nel linguaggio corrente, per falò si intende un fuoco di durata limitata ma di grande intensità ed effetto, ancorché appiccato nelle ore serali o notturne, in segno di festa. Il fuoco, infatti  è inteso nella maggior parte delle culture, come simbolo archetipico di purificazione, di trasformazione e di consacrazione. 
In Italia, ricordiamo i falò che si accendono  in occasione di festività religiose o di festività laiche:
- a Torino, la sera che precede il 23 giugno, il falò di San Giovanni;
- nelle regioni italiane del nord-est, il falò dell'Epifania;
- nel milanese, il falò del 17 gennaio, ricorrenza di S. Antonio ed il falò del "fantoccio" il 26 gennaio;
- In Romagna ed in Sicilia, nella notte tra il 18 e il 19 marzo, il falò San Giuseppe;
- Nelle Marche, nella notte tra il 9 e il 10 dicembre, il falò della "Venuta" (l'arrivo a Loreto della Santa Casa di Nazareth);
- Nel Salento i falò (denominati "focare")  a gennaio per la festa di Sant'Antonio Abate;
- In Irpinia , a Nusco, "La Notte dei Falò" nella seconda metà di gennaio;
- In Calabria, il 7 Dicembre per festeggiare la vigilia dell'Immacolata si appicca un grande falò;
- In Sicilia nella notte tra il 14 ed il 15 agosto, vengono accesi in spiaggia i falò di Ferragosto.
In Europa, nelle nazioni di tradizione celtica o germanica, si pratica il rito di purificazione e di propiziazione del Nodfyr, consistente nell'appiccare uno o più falò attraverso cui far passare il bestiame; presso le popolazioni slave, la notte del 23 giugno,  si accendono i falò della festa di San Giovanni (Ivan Kupala); idem in Irlanda (Bonfire Night), mentre in Danimarca, sempre la notte del 23 giugno, viene appiccato un falò a forma di strega; in Irlanda, si accendono falò la notte del 31 ottobre per festeggiare Halloween ed anche in occasione della festa di San Patrizio, il 17marzo.

CELEBRE

L'etimologia della parola celebre è da ricondursi alla radice indoeuropea kal-  che significa muoversi spingersi. Da questa radice, il verbo latino cŏlĕre nel significato di frequentare ed., in senso lato, esaltare glorificare, onorare, trattare con riguardo. Il suffisso -bre è spiegato dagli studiosi come derivato dal greco φέρω (phero) = io porto, da cui tale desinenza - ber, poi -bre. 
Pertanto celebre è sinonimo di conosciuto, famoso, illustre, popolare, affermato...

AUGURI

L'etimologia della parola augùri, generalmente usata al plurale (ma anche al singolare: augurio) è da ricollegarsi all'unione di due vocaboli latini: av-is (o au-is) = uccello, volatile + gero = fare, operare, gestire. Infatti, nell'antichità gli àuguri erano sacerdoti che prevedevano il futuro basandosi sul volo, sul canto e su altri comportamenti degli uccelli.
Un'altra interpretazione etimologica, quest'ultima un po' meno accreditata, indica quale etimo delle parole augùrio, augùri, augurare  il verbo latino augère = crescere, abbondare, prosperare...
Sia l'una, sia l'altra interpretazione etimologica, indicano un auspicio favorevole, il desiderio di eventi futuri lieti, la speranza di prossimi risultati positivi.

OPPORTUNO/OPPORTUNITA'/OPPORTUNISMO

L'etimologia della parola opportuno ci riporta al latino opportunus formato dalla particella ob = innanziavanti + portus = porto. In sostanza, un avvenimento o un fatto opportuno o, detto in un'unica parola, un'opportunità altro non vuole significare se non un'impresa "che va in porto", che riesce bene, che ha risultati positivi. Pertanto, sia l'aggettivo opportuno, sia il sostantivo opportunità sono termini presi in prestito dal linguaggio marinaresco, (entrambi rappresentando  la nave che, spinta dal vento in poppa, si dirige verso il porto più favorevole), ed, in seguito,  utilizzati comunemente nel linguaggio corrente. 
Sinonimi di opportuno sono: conveniente, favorevole, utile, giusto, idoneo, appropriato. Sinonimi di opportunità sono: occasione,  possibilità, condizione favorevole.
Identica etimologia presenta la parola opportunismo. In questo caso, il suffisso -ismo denota il significato negativo della parola: opportunista è chi è disposto,a qualunque costo, anche mostrando indifferenza verso ogni criterio etico e/o morale, ad approfittare della situazione favorevole per raggiungere gli obiettivi prefissi; per dirla etimologicamente, per "portare in porto" i piani che desidera realizzare a prescindere dalle proprie convinzioni e dalle proprie idee. Sinonimi di opportunista sono: profittatore, ipocrita, voltagabbana...

EQUILIBRIO

Equilibrio è veramente una parola molto bella e, parimenti, è bella ed interessante la sua etimologia. Infatti, l'etimo della parola equilibrio si ricollega all'unione di tue termini latini: aequus = uguale e libra  = bilancia. 
Immediatamente, questa etimologia ci riconduce all'idea di una bilancia sui cui piatti sono posti pesi uguali, in modo che i suoi bracci si trovino in posizione perfettamente orizzontale, posizione che indica il perfetto bilanciamento, cioè, appunto, l'equilibrio. 
E' spontaneo,inoltre, ricordare che quest'immagine della bilancia in equilibrio viene, un po' dappertutto, associata all'idea della giustizia tanto da diventarne il suo simbolo.
Equilibrio è sinonimo di stabilità, equanimità ed, in senso figurato di ponderazione, imparzialità, obiettività, equità nonché di misura e di controllo, tant'è vero che, comunemente, si definisce "squilibrato" chi non ha o chi ha perduto il controllo di sé e delle proprie azioni.

SILENZIO

L'etimologia della parola silenzio è dal ricondursi al verbo latino silēre = tacere, non far rumore, da cui il sostantivo silentium = assenza di rumori o di suoni. Andando più indietro nel tempo, ci riportiamo, secondo alcuni studiosi,  ad un'antica radice indoeuropea: si- = legare, che ritroviamo in alcune parole del sanscrito (ad esempio, si-nâmi = io lego). Se diamo per buona questa interpretazione (che, personalmente, trovo molto interessante), nell'idea del silenzio è insita l'idea del legare, dell'unire, cioè l'idea di creare un canale di comunicazione privilegiato. Tutte le religioni (religio = legame) consigliano, come esercizio spirituale, la pratica del silenzio. In effetti, il silenzio, in primis, crea un legame (permette una sorta di ri-sintonizzazione) con sé stessi, inducendo alla riflessione ed alla meditazione; riesce a creare un  legame (un canale di comunicazione ottimale) con chi ascoltiamo in silenzio; il  nostro silenzio ci rende molto più ricettivi nei confronti  dell'ambiente esterno. Infine, bellissima  l'immagine di due persone che riescono ad intendersi perfettamente con un solo sguardo, in assoluto silenzio.Tra loro non può che esserci un legame speciale...

GIULLARE e BUFFONE

Sebbene spesso usate come sinonimi, solo se risaliamo all'etimologia delle parole giullare e buffone, ne scopriamo qualche differenza.

L'etimologia della parola giullare si riallaccia al latino jocularis (a sua volta, da jocus) = giocoso, scherzoso, divertente... Il giullare (giocoliere) era un vero e proprio artista che frequentava le corti medioevali e rinascimentali per allietare il tempo libero dei sovrani e delle loro corti. Si trattava di attori, menestrelli, mimi, musicisti, acrobati, ballerini, cantastorie, istrioni etc. Alcuni dei quali possedevano effettivamente doti artistiche non indifferenti, tant'è che si sviluppò una vera e propria letteratura giullaresca.

L'etimologia della parola buffone si riallaccia al verbo buffare = soffiare, da cui buffa = burla, beffa, scherzo (cosa vana come un soffio di vento...)
Pertanto, mentre i giullari di alto livello potevano essere considerati persino dei veri e propri artisti, invece i buffoni rappresentano una categoria inferiore di intrattenitori che, essendo meno dotati di tecniche e di doti artistiche, ottenevano gradimento spesso sfruttando qualche loro deformità fisica.

Oggi il termine buffone (e più raramente il termine giullare) è utilizzato in senso fortemente offensivo per indicare persona inaffidabile, poco seria, cialtrona, fanfarona e voltagabbana.

TUGURIO

L'etimologia della parola tugurio ci riporta al verbo greco (σ)τέγω (stego) = coprire, riparare ed al suo derivato (σ)τέγαριον (stègarion) da cui, con la perdita del σ iniziale, il latino tugurium (varianti: tegurium,  o tigurium). Per tugurio si intende quindi, una copertura, un riparo estremamente semplice ma anche squallido ed angusto, spesso, se non totalmente privo, scarsamente arieggiato ed illuminato. Così da un'originaria indicazione di essenziale semplicità di questo riparo, detto tugurio, si è arrivati all'uso comune ed attuale del termine tugurio: una piccola abitazione in pessimo stato mancante di un minimo di comodità strutturali ma anche di un minimo di gradevolezza estetica, Insomma, una casupola, una baracca, una catapecchia, una stamberga.

AMULETO E TALISMANO

Sebbene la due parole amuleto e talismano vengano spesso usate come sinonimi, dal punto di vista etimologico hanno connotati diversi anzi, addirittura opposti.
Infatti, mentre l'etimologia della parola amuleto si riallaccia al participio passato amuletum, dal  verbo latino amoliri = allontanare, con allusione alle proprietà contro il male che la  superstizione attribuisce all'amuleto, invece l'etimologia della parola talismano si riconduce all'arabo telsaman o tilsaman, a sua volta, dal verbo greco τελε(ι)όω (teleo) = io consacro, da cui τελἐσμενα (telèsmena) = cose consacrate (agli idoli), cose che portano fortuna... Quindi, mentre l'amuleto ha una funzione essenzialmente protettiva nei confronti di quanto considerato negativo, invece il talismano, ha funzioni propiziatorie di ciò che è considerato come bene.

Piccola nota personale dell'autore (che esula dall'analisi etimologica):
La credenza superstiziosa in talismani ed in amuleti, dal punto di vista del Cristianesimo è da considerarsi vera e propria idolatria. Infatti, l'atto di affidare il proprio destino ad altri che non sia il Dio di Gesù Cristo, equivale ad invocare l'aiuto di poteri soprannaturali maligni, che, a tempo debito, chiederanno indietro il credito con interessi più che usurai.... Persino l'utilizzo di oggetti sacri riconducibili alla stessa religiosità,  se usati con intenzioni errate (ad esempio, come se fossero dei portafortuna...) può equivalere al rifiuto di uniformarsi alla Volontà del Dio-Padre rivelatoci da Gesù Cristo. 

CICISBEO

In effetti, cicisbeo è una parola un po' desueta, perché ai giorni d'oggi, cicisbei se ne incontrano pochi;. ma qualche damerino (sia pure in chiave moderna) si incontra ancora... L'etimologia di cicisbeo è unanimemente da ricondursi all'onomatopeico cicaleggio, chiacchiericcio, bisbiglio, del "cavalier servente". Questo personaggio, detto, appunto "cicisbeo" era, di solito, un gentiluomo che andava appresso ad una dama sposata (o, perlomeno, già impegnata), accompagnandola e proteggendola, nelle occasioni mondane. Tale ruolo fu in auge nel '700 e tramontò già nell'800 con l'avvento del romanticismo che non lasciava spazio a questa figura un po' "border-line" tra l'amante, l'amico fidato ed il servitore. 
Cicisbei famosi furono: Vittorio Alfieri nei confronti della marchesa Gabriella Falletti; Giovanni Verri, uno dei tre fratelli Verri, fu il cicisbeo di Giulia Beccaria ( le malelingue sostenevano, infatti, che fosse il padre naturale di Alessandro Manzoni).

PROTEGGERE

L'etimologia della parola proteggere si riconduce al latino, più precisamente all'unione dell prefisso pro = avanti e del verbo tegĕre = coprire. Quindi, proteggere significa letteralmente "coprire ponendosi avanti", difendere frapponendosi tra il pericolo e la persona o il bene da proteggere. Proteggere è sinonimo di difendere, aiutare, , sostenere, appoggiare, tutelare, salvaguardare, soccorrere etc.
Il sentimento di protezione è, di solito innato, non solo tra gli esseri umani nei confronti della propria prole, degli affetti più cari, dei genitori anziani, o, più in generale, nei confronti di chi si trova in condizioni di debolezza  ma è parimenti diffuso nel mondo animale. 

DITTATORE

L'etimologia del termine dittatore è da ricondursi al celebre vocabolo latino dictator da dictare, il suo significato originario è dunque "colui che dice, che ordina". In particolare il dittatore nell'antica Roma era un magistratus nominato dai Consoli in caso di pericoli imminenti per la Res Publica con lo scopo di accentrare e velocizzare le decisioni che, altrimenti, sarebbero state di competenza del Senato. Il dictator  rimaneva in carica per soli sei mesi ed era oggetto al giudizio dello stesso Senato.
La prima trasformazione di questa carica avvenne con Giulio Cesare che si fece nominare dictator a vita, anche se l'accezione moderna del termine inteso come persona a capo di un regime totalitario, al di sopra di ogni legge, è nata dopo la Rivoluzione Francese, in particolar modo, negli anni del cosiddetto Terrore.

NAUFRAGO

L'etimologia della parola naufrago dativa dal latino naufrăgus, a sua volta, da naufragium cioè "naufragio"dall'unione di navis = nave + frangĕre = rompere. Pertanto il naufrago è il navigatore che a causa della rottura dell'imbarcazione che lo ospita, si trova in estremo pericolo in quanto in balia del mare.
Il naufrago è tale, indipendentemente dalle motivazioni per cui trovavasi imbarcato: sia esso un miliardario il cui yacht si sia guastato, sia esso un migrante o un profugo che tenta di fuggire da condizioni di vita disumane il cui barcone stia colando a picco, è, in ogni caso, protetto da norme internazionali, che prevalgono su quelle dei singoli stati, le quali prevedono che il naufrago venga tratto in salvo e venga portato a terra, prima possibile nel porto sicuro più vicino.

SCHIFO

L'etimologia della parola schifo si collega all'antico francese  eschif (da cui deriva anche la parola schivo), a sua volta dal francone skiuh(j)an = aver riguardo, avere timore, prendere le distanze. Il termine vuole rappresentare i sentimenti di disgusto, di repulsione, di fastidio, di allontanamento, o appunto, di "schivamento" da situazioni, comportamenti, persone o cose che provocano queste sensazioni negative..

ILLUDERE E DELUDERE

Sia la parola illludere (in + ludere), sia la parola deludere (de + ludere) si ricollegano senza dubbio al latino ludus = gioco, burla, scherzo, inganno.
Illudere esprime l'idea di "trarre in inganno". Mentre l''illusione può essere attuata oppure può essere subita, invece la delusione esprime una condizione essenzialmente passiva.
Nel momento in cui l'illusione, l'inganno.venisse scoperto, allora subentrerebbe la delusione cioè il disinganno, l'amara consapevolezza di essere stati coinvolti "in ludo", nel gioco ingannevole. De- (per alcuni, particella intensiva; a  nostro parere, particella che indica la fuoriuscita ... ) + ludere = uscire dal gioco ingannevole.
Ad ogni illusione, la relativa delusione.....Ad ogni illusore, il relativo deluso. 
Meglio rimanere nell'illusione o sopportare la delusione ? Questo è il problema....

FORSE

L'etimologia della parola forse è da ricondursi al latino fors = sorte, caso (interessante notare una certa  analogia col verbo ferre = portare, ed in senso più ampio, accadere, presentarsi...). L'avverbio forse, pertanto deriva dall'espressione "fors sit", letteralmente "sia il caso", più liberamente, "può darsi...(il caso)". Forse è espressione di dubbio e di incertezza; tuttavia, viene ossimoricamente utilizzata per formulare domande retoriche.le cui risposte sono assolutamente scontate e non lasciano spazio all'incertezza ....
Non è forse vero ?  ;-) 

QUARESIMA

L'etimologia della parola quaresima è da ricondursi al latino quadragēsĭma, forma femminile di quadragēsĭmus dies = quarantesimo giorno (prima di Pasqua). Si tratta del periodo penitenziale di purificazione che segue immediatamente il carnevale, dal "mercoledì delle ceneri" al "giovedì santo" (appunto quaranta giorni), caratterizzato dalla pratica del digiuno e dell'astinenza dalle carni, da altre mortificazioni e dai cosiddetti "esercizi spirituali", in preparazione della Pasqua.

SOLDI

L'etimologia della parola soldi, oggi generalmente usata al plurale, è da ricondursi al latino solĭdus (nummus) che era il nome nome di una moneta d'oro e successivamente  d'argento del tardo impero romano. Durante il periodo del tardo latino, solĭdus si trasformò in soldum, poi in  italiano soldo. Solĭdus (nummus) sta per moneta intera, moneta solida, in contrapposizione alla moneta spicciola. In epoca moderna, fino agli inizi degli anni '40, in Italia il soldo corrispondeva alla ventesima parte della lira (i "cinque centesimi"). Ai nostri giorni, la parola soldi è utilizzata quale sinonimo di denaro,  di valuta, di moneta, oppure quale sinonimo di ricchezza ("avere i soldi" sta per essere ricco o, perlomeno, benestante). Usata al singolare, la parola soldo si ritrova in espressioni quali " stare al soldo" = stare a libro paga, stare alle dipendenze o "non avere un soldo" = essere privo di denari, essere al verde...

SCELTA

L'etimologia della parola scelta, participio passato sostantivato del verbo scegliere, si ricollega al verbo latino ex-eligere. Ex = da + eligere = selezionare, preferire. Infatti. scegliere significa decidere cosa o chi va selezionato e preferito rispetto ad altro/altri che costituiscono "l'ex" rispetto al quale effettuare la scelta. In ogni scelta, pertanto, è insita una rinuncia, come recita il noto brocardo...E non solo, ogni scelta, se autentica, è anche un atto di libertà e di responsabilità e viceversa: un atto di libertà e di responsabilità non può non configurarsi che come autentica (libera) scelta. 

PACCHIA

L'etimologia della parola pacchia è da ricondursi al verbo pacchiare, ormai desueto. Pacchiare significa "mangiare con ingordigia", abbuffarsi, ed in senso figurato, è sinonimo di vita comoda, vita facile e senza preoccupazioni o fatiche, cuccagna, bengodi...

Altre ipotesi etimologiche della parola pacchia:

  • dal termine medievale pacho (maiale all'ingrasso): il pacchio o la pacchia indicano un animale grasso e succulento;
  • dal latino pabulum =  pascolo: per cui, la pacchia indicherebbe la condizione di spensieratezza e di comodità di chi dispone di tutto il cibo che vuole;
  • dall'aggettivo latino patulum = ampio, aperto, largo, ed, in senso lato, accessibile a tutti, volgare. Infatti, secondo questa'ultima interpretazione etimologica anche il termine pacchiano (cioè di cattivo gusto, volgare) avrebbe in comune la stessa etimologia di pacchia.

PIACERE

L'etimologia della parola piacere, dal latino placēre = (come in italiano) sensazione gradevole determinata dall'appagamento di desideri o bisogni fisici, psicologici, morali o spirituali, apparentemente potrebbe apparire banale e tautologica. Se consideriamo però la radice plac- (che ritroviamo anche nella parola plac-are, cioè rendere piano, rendere liscio, in senso figurato facilitare), intuiamo che la parola piacere ha a che fare con l'idea di una situazione appianata, resa liscia, per così dire, agevolata, facilitata. L'idea stessa di "allisciamento" ci rimanda a quella di carezza, che per antonomasia è un atto che, normalmente, produce sensazione gradevole in chi lo riceve.  Insomma, il piacere altro non è che la gradevole sensazione liberatoria derivante dall'appianamento della tensione scaturita dal bisogno/desiderio, una volta che esso viene appagato.

OROSCOPO

L'etimologia della parola oroscopo si riconduce al latino horoscŏpus e, ancor prima, al greco ὡροσκόπος (oroskόpos, dall'unione di ὥρα (όra) = ora, tempoσκοπέω (skopéo) = guardare, osservare. Quindi, letteralmente oroscopo significa "osservare l'ora".  Ma di che "ora" si tratta ? In astrologia "l'ora" indica il momento in cui appare all'orizzonte il punto dell’eclittica (o costellazione dello zodiaco) meglio noto come "ascendente". Tale osservazione permetterebbe, secondo le credenze astrologiche, di associare la posizione degli altri segni zodiacali e dei pianeti ad un dato evento, come, ad empio, ad una nascita  o ad altro e di trarre, appunto, dalla posizione di essi, le previsioni  che, quel determinato posizionamento dei cieli eserciterebbe attraverso l'arcana influenza dello zodiaco. L'astrologia, e con essa l'oroscopo, ha radici molto antiche, che risalgono all'antichità e che hanno accompagnato la storia dell'uomo per millenni. Molti popoli antichi, come gli Egizi, i Babilonesi e i Greci, si sono interessati allo studio delle stelle e delle costellazioni e hanno sviluppato una propria astrologia, che aveva lo scopo di interpretare il significato degli eventi celesti sulla vita dell'uomo. L'astrologia moderna, come la conosciamo oggi, ha avuto origine nell'Europa medievale, dove veniva utilizzata soprattutto per l'elaborazione di oroscopi, ovvero la rappresentazione grafica delle posizioni dei pianeti al momento della nascita di una persona. Questi oroscopi erano utilizzati per fare previsioni sul futuro della persona e per interpretarne la personalità, le inclinazioni e le difficoltà che avrebbe potuto incontrare nella vita. L'astrologia moderna si basa su un sistema di segni zodiacali, che sono dodici e corrispondono alle costellazioni attraverso le quali il Sole sembra passare durante il suo ciclo annuale. Ogni segno zodiacale ha caratteristiche e qualità specifiche, che sono associate alle posizioni dei pianeti al momento della nascita di una persona. L'interpretazione dell'oroscopo può essere fatta a livello generale, basandosi sulla posizione del Sole nel segno zodiacale, oppure può essere più dettagliata e personalizzata, analizzando l'intero tema natale di una persona. Il tema natale è la mappa del cielo in cui vengono rappresentate le posizioni dei pianeti rispetto ai segni zodiacali, calcolata sulla base della data, dell'ora e del luogo di nascita della persona. Tuttavia, va detto che l'astrologia e l'oroscopo, sebbene tutt'ora molto praticati, non hanno alcuna base scientifica e vengono considerati dalla comunità scientifica mere credenze e superstizioni, mentre dalla dottrina cristiana oroscopo e astrologia sono considerate molto negativamente, come tutte le pratiche legate all'occultismo.


PALESTRA

L'etimologia della parola palestra (in latino palaestra) è da ricondursi al  greco παλαίω (palaio) = io lotto. La palestra, quindi come "luogo di lotta" o meglio di competizione tra atleti, ma anche come luogo di allenamento, di apprendimento e di esercitazione.
Ai nostri giorni, la palestra è un locale, fornito di adeguata attrezzatura,  destinato all'apprendimento ed all'esecuzione di esercizi ginnici.
Ai tempi dell'antica Roma. la palestra, ubicata nelle terme, era un cortile di varia forma circondato da portici a colonne, generalmente disposto su un lato degli ambienti termali o intorno a essi.
Ai tempi degli antichi Greci, la palestra era formata da un piazzale sabbioso, nel quale i giovani allievi del ginnasio si allenavano alla lotta; successivamente, la palestra divenne un cortile racchiuso da un peristilio quadrangolare con spogliatoi, lavatoi e locali per gli attrezzi ginnici e per gli oli con cui si ungevano gli atleti.
In senso figurato, il termine palestra è utilizzato quale sinonimo di "banco di prova: si ricordi, ad esempio, l'espressione "la scuola è  palestra di vita"

OSSIMORO

L'etimologia della parola ossimoro è da ricondursi al greco ὀξύμωρον (oksýmōron), formato dall'unione di ὀξύς (oksýs) = acuto, perspicace con μωρός (mōrós) = sciocco, stupido. Pertanto, l'ossimoro è quella figura retorica si caratterizza per il contrasto logico nell'accostamento degli opposti. L'espressione latina "festina lente" = affrettati lentamente è un classico esempio di ossimoro tra i più conosciuti. Altri esempi di ossimori: dotta ignoranza, equilibrio instabile, ghiaccio bollente, silenzio eloquente, convergenze parallele...

NIENTE

L'etimologia della parola niente si ricollega al latino ne (o nec) = non + ēns (participio presente di esse) = ente, essente. Niente, in altri termini, indica il non ente, ciò che non ha alcuna essenza/esistenza: è quindi sinonimo di nulla.
Un'altra interpretazione etimologica del termine niente, ne individua l'origine nel latino nec = non + inde = di ciò, poi trasformatosi nel volgare ne ende e quindi nell'italiano niente. In questo caso, niente indicherebbe non una nullità assoluta, come nel caso della prima interpretazione etimologica, bensì una nullità relativa, significando "nulla di ciò".

CATASTROFE

L'etimologia della parola catastrofe è da ricondursi, senza dubbio, al verbo greco  καταστρέϕω (katastrepho) = io capovolgo (dall'unione del prefisso κατά = sotto, giùστρέϕω = io volgo). 
Da tale verbo, il sostantivo καταστροϕή (katastrophé) = capovolgimento, ribaltamento, stravolgimento...
Il termine fu usato dagli antichi scrittori greci per indicare un esito spesso imprevisto, ma sempre disastroso, doloroso e luttuoso del dramma o di una qualche impresa, fatto o accadimento umano o naturale. Pertanto, la parola catastrofe, che di per sè sarebbe stata di valenza neutra, indicando semplicemente un radicale e spesso repentino cambiamento della situazione, fu utilizzata, sin dall'antichità come sinonimo di sciagura, disatro, rovina, distruzione...
Il termine catastrofe è utilizzato anche in matematica ("teoria della catastrofe" formulata dal matematico René Thom) per indicare lo studio della discontinuità in tutti quei sistemi il cui comportamento muta in modo discontinuo al variare in modo continuo di un certo insieme di parametri. Così pure, in ambito finanziario, si intende per catastrofe finanziaria un sopravvenuto gravissimo dissesto finanziario. 

CIELO

L'etimologia della parola cielo è da ricondursi alla radice indoeuropea ku- (o cu-) = essere convesso, poi divenuta coi-  o  coe-.. Da tale radice, il greco  κοῖλος (koilos) = cavo, incavato ed il latino coelum = cielo.
Una meno accreditata interpretazione etimologica riconduce l'etimologia della parola cielo al verbo latino caedo = io taglio, in quanto gli astrologi "tagliavano" o, meglio, suddividevano la volta celeste in varie regioni.

SANGUE

L'etimologia della parola sangue si ricollega alla radice indoeuropea sak- (o suk-, da cui la parola succo) = scorrere. Da questa radice sak-  deriva, a sua volta, il latino arcaico sanguen, poi divenuto sanguis (genitivo, sanguinis). Quindi, la parola sangue esprime l'idea di un fluido che scorre, che è in movimento... L'idea stessa del movimento riporta a quella della vita. Infatti, la parola sangue è sinonimo di forza vitale,  di vigore, di temperamento (vedi, ad esempio l'aggettivo sanguigno) oltre che di stirpe, di parentela, di casato.

DESTINO

L'etimologia della parola destino si ricollega alla radice indoeuropea sta-, da cui il greco ἵστημι (istemi) = io sto. Dalla stessa radice il latino de-stinare  (prefisso de + stinare, forma allungata di stare). Letteralmente quindi, il destino è l'esito finale di un avvenimento che "sta", che "si trova" sin da ora prestabilito, prefissato, necessariamente determinato secondo una successione temporale di eventi intermedi, determinati, a loro volta dalla concatenazione di cause e di effetti.
Il concetto di destino (a differenza del concetto di "fato"), nonostante lo si intenda come determinato da forze naturali o soprannaturali che sfuggono  al pieno controllo umano, tuttavia lascia all'uomo un margine di modificabilità per mezzo della volontà e della ragione, restituendogli la dignità di creatura libera.

FERRAGOSTO

L'etimologia della parola ferragosto si ricollega all'espressione latina Feriae Augusti, festività istituita dall'imperatore Augusto nel 18 a.C. in aggiunta ad altre festività cadenti nello stesso mese, come i Vinalia rustica, i Nemoralia o i Consualia. In realtà, le feriae augusti fungevano da raccordo per queste festività legate al mondo agricolo ed alle sue divinità, consentendo ai lavoratori dei campi di riposare per un periodo sufficientemente lungo dopo aver lavorato duramente nella stagione estiva. Durante queste feste si organizzavano corse di cavalli, mentre anche gli animali da tiro come buoi, muli ed asini, venivano fatti riposare. Con l'avvento del cristianesimo, la festa pagana venne trasposta al 15 agosto ed assorbita dalla festa dell'Assunzione. Tuttavia, nel corso dei secoli il ferragosto ha sempre mantenuto anche una connotazione "pagana". Infatti, mentre in passato era consuetudine da parte dei proprietari terrieri e delle autorità laiche e religiose elargire doni e mance ai lavoratori rurali in cambio dei loro omaggi, invece nei tempi moderni, il ferragosto è inteso comunemente come il giorno festivo da dedicare alla classica gita familiare fuori porta.

TROGLODITA

L'etimologia della parola troglodita si riconduce all'unione di due parole del greco antico cioè τρώγλη = caverna + δύω = penetro in un luogo, da cui τρωγλοδύτης = cavernicolo, primitivo...
Anticamente, il lemma trogloditi era usato per indicare varie popolazioni nomadi dell'Asia che utilizzavano grotte e caverne come abitazioni. 
In senso figurato, il termine troglodita è attualmente utilizzato, in senso prettamente dispregiativo, come sinonimo di persona incivile, arretrata, cafona, ignorante, rozza...

PREGHIERA

Partiamo dalla radice indoeuropea prach- (che ritroviamo nel sanscrito pracchāti = domandare, chiedere) per giungere al latino prex (genitivo, precis). 
In seguito, dal latino popolare precaria, sostantivazione femminile dell’aggettivo precarius = "ottenuto con preghiere", si arriva al provenzale preguiera da cui l'italiano preghiera.
Come si evince dalla sua etimologia, la parola preghiera è strettamente legata all'atto di chiedere, di domandare. Certamente pregare implica, primariamente, mettersi in relazione con la divinità. Tuttavia, non tutte le preghiere sono di pari livello: nella misura in cui si avanzano i propri "desiderata", si spera di piegare la volontà divina alla nostra; raramente, al contrario, si chiede di ricevere la forza di adeguarci noi alla volontà divina ("sia fatta la Tua volontà come in cielo così in terra...") o si prega senza chiedere nulla di particolare, semplicemente appagati di stare misticamente alla presenza del Divino.

CERCARE/RICERCARE

L'etimologia della parola cercare si riallaccia al latino circum = attorno (da cui anche il tardo latino circare = andare intorno). Anche la parola ricercare riconduce all'identica etimologia con l'aggiunta del prefisso intersivo/rafforzativo ri- che indica intensità e perseveranza nell'azione volta alla scoperta o al ritrovamento dell'oggetto di ricerca. Cercare o ricercare qualcosa significa letteralmente  delimitare con un cerchio, circoscrivere uno spazio, un ambito entro cui far confluire lo sforzo, entro cui canalizzarlo in modo da evitarne la dispersione e da ottenere più efficacemente il risultato prefisso.
Il noto detto "Chi cerca trova" può essere quindi tradotto etimologicamente con "Chi fa cerchi trova" cioè chi circoscrive volta per volta il suo ambito di ricerca ottiene maggiori possibilità di trovare...

CAMPIONE

L'etimologia della parola campione si ricollega al latino campus = arena, campo di battaglia, che si ritrova, in seguito, nel tedesco kampf = combattimento, lotta, battaglia. I campioni erano i combattenti migliori che si affrontavano in campo in rappresentanza di una terza parte o dei propri eserciti. Spesso, così, venivano evitate carneficine di proporzioni enormi, schierando in campo soltanto i propri campioni.
Il termine che ha, pertanto, origini,  militari e cavalleresche, in epoca contemporanea è stato acquisito, in ambito sportivo, per indicare un atleta o una squadra che abbia dimostrato di eccellere sugli avversari, oppure, in abito commerciale, per indicare un campione merceologico, cioè una piccola quantità di prodotto in rappresentanza dell'intera produzione, o, ancora, in ambito scientifico, una piccola quantità di sostanza su cui effettuare test , esami o esperimenti; infine, in ambito statistico, per campione si intende un gruppo rappresentativo su cui effettuare le indagini statistiche.

RAZZA

L'etimologia della parola razza è concordemente fatta risalire al francese antico haraz = allevamento di cavalli. Il termine haraz, a sua volta, risale all'idioma delle popolazioni normanne in epoca medievale; mentre, l''uso del vocabolo razza  si ritrova, sin dal Trecento, nei volgari italiani.
In effetti, la parola razza fu usata in origine per indicare un insieme di animali accomunati da caratteri ereditari omogenei. Solo successivamente fu riferita anche agli esseri umani.

Altre interpretazioni etimologiche della parola razza:
- dal latino radix = radice;
- dal latino ratio = genere, tipo;
- dall'arabo razz = piantare.

Nell'ambito dell' antropologia fisica dell'800 e del primo 900, si sviluppò il concetto di razze umane come  gruppi di popolazioni distinte da particolari caratteristiche fisiche come il colore della pelle, il colore ed il tipo di capelli, forma del viso, degli occhi, etc.. Tali distinzioni applicate alla specie umana hanno costituito il presupposto pseudoscientifico per una concezione delle razze.umane come gruppi umani isolati gli uni dagli altri dalle specifiche diversità etniche e, cosa ancora più grave, da porre in rapporto gerarchico secondo la contrapposizione di presunte razze superiori con presunte razze inferiori.

RELAZIONE

L'etimologia della parola relazione è da ricollegarsi al latino relatio, a sua volta da relatus, participio passato di referre = riferire, riportare, stabilire un legame, un rapporto, un collegamento...
A seconda del contesto in cui è usato, il termine relazione acquista sfumature diverse:
ad esempio, una relazione su una qualsiasi attività o fatto indica un documento in cui viene più o meno dettagliatamente ed oggettivamente riportata la descrizione del fatto o dell'attività stessa.
Una relazione tra due persone, allude ad un legame di amicizia o ad un legame sentimentale.
In sociologia, le relazioni sociali indicano i processi di comunicazione e di condivisione all'interno e tra gruppi sociali.
In matematica, la relazione indica un collegamento tra elementi di due o più insiemi o tra gli elementi di uno stesso insieme.

SCHEMA

L'etimologia della parola schema si ricollega alla radice sanscrita sak- = sostenere, rendere saldo. Da questa, il greco σχῆμα -ματος (schema, schematos)  = forma, aspetto, configurazione, che, a sua volta, trae origine dal verbo ἔχω (echo) = io ho, io posseggo, il cui futuro è σχήσω (scheso) = io avrò. Pertanto, la parola schema indica la forma, lo stato, il modo di essere, il modello, la rappresentazione, la configurazione possedute da qualcosa o da qualcuno.

MOSAICO

L'etimologia della parola mosaico si riconduce al greco μουσαικόν (musaikòn) = opera delle Muse.
I Latini chiamavano "opus musivum" = opera delle Muse, il rivestimento decorativo applicato alle grotte dedicate alle Muse. Infatti, ai tempi dell'antica Roma, era uso comune costruire nei giardini delle ville, grotte e anfratti dedicati alle Ninfe (ninpheum) o alle Muse (musaeum) le cui pareti erano decorate con sassolini e conchiglie.
Un'altra interpretazione etimologica vede nell'arabo muzauwaq = decorazione, la corretta derivazione della parola mosaico.

BUGIA

L'etimologia della parola bugìa è da ricondursi all'antico alto tedesco bösa = cattiveria (vedi anche böse = cattivo, guasto) che, attraverso la forma dialettale bausa,  si è trasmesso nel basso latino bauscìa o baucìa e, successivamente, nel provenzale bauzìa. Pertanto, la parola bugìa rimanda all'idea di qualcosa di cattivo, di guasto, ed, in senso più ampio,  di corrotto,  di falso. 

ISTINTO

L'etimologia della parola istinto è da ricondursi al participio passato latino instinctus, dall'infinito instinguĕre, verbo formato dal prefisso in = verso + stinguere = pungere, premere (a sua volta, dalla radice sti(n)g- = pungere, da cui anche il greco στίζειν (stizein) = pungere e l'inglese sting = spina) che, in senso lato, significa eccitare, spingere. Pertanto, istinto è sinonimo di pungente e viscerale impulso, di propensione spontanea ed immediata, di  prima impressione "a pelle".

FENOMENO

L'etimologia della parola fenomeno è da ricondursi al verbo greco ϕαίνομαι (phaínomai) = mostrarsi, manifestarsi, apparire. Pertanto, fenomeno è "ciò che si manifesta, ciò che appare". In chimica ed in fisica si parla di fenomeno come sinonimo di evento o accadimento naturale. Nel linguaggio corrente la parola fenomeno è usata per indicare  persone, animali o cose dotati di caratteristiche o di qualità straordinarie.

NEVE

L'etimologia della parola neve è da ricollegarsi al latino nix (accusativo nivem) = neve, a sua volta dalla radice snig- = essere umido, lavare, da cui anche il greco νίφα (nipha) = neve. Sia nel latino, sia nel greco, la radice snig- perde la s iniziale.
Un'altra interpretazione etimologica, individua nella radice snu- = scorrere l'origine della parola neve (che sempre con la perdita della s iniziale dà origine anche alla parola nave, intesa come "veicolo che scorre sulle acque").

BORIOSO

L'etimologia della parola borioso si riallaccia al latino borea = vento di tramontana. In senso figurato, poi, il termine boria assunse  il significato di altezzosità, vanagloria, presunzione, tracotanza. Quindi, il borioso è, appunto, chi si dà delle arie sbandierando affettatamente i propri (presunti) pregi. 
Un'altra interpretazione, individua nell'antico alto tedesco burjan = innalzare (a sua volta, da bor = altezza) l'etimo della parola boria e, quindi, dell'aggettivo borioso. In questo caso, viene evidenziata la caratteristica dell'altezzosità, il sentirsi, appunto, superiori agli altri, tipicamente ostentata dal borioso.

OBBLIGO

L'etimologia della parola obbligo si ricollega al verbo latino obligare, formato da ob- = verso, dinnanzi + ligare = legare, vincolare. Pertanto, l'obbligo non è altro che un vincolo, un dovere di tipo giuridico, etico o morale nei confronti di qualcuno o di qualcosa.

OLOCAUSTO

L'etimologia della parola olocausto è di derivazione greca; infatti, in greco antico, il verbo ὁλοκαυτεῖν (holokautein), da cui il termine ὁλοκαυστός (holokaustos), formato dal prefisso  ὅλος (holos) = intero + καυστός (kaustos) = bruciato, significa letteralmente "bruciato per intero, completamente bruciato". Ci si riferiva, a cerimonie sacrificali di civiltà antiche, che prevedevano, in genere, vittime animali ma che, talvolta ed in alcuni periodi, potevano includere anche sacrifici umani. 
Nel linguaggio corrente dei nostri giorni, la parola olocausto identifica, per antonomasia, la Shoah, il genocidio perpetrato tra il 1941 ed il 1945 dai nazisti, contro gli Ebrei (5.200.000 vittime).
In realtà, senza contare i crimini contro l'umanità commessi nelle epoche antiche, che riempiono gran parte delle relative pagine storiografiche, anche in epoca moderna/contemporanea, vengono purtroppo commessi crimini contro l'umanità e/o veri e propri genocidi, tali da poter essere tristemente definiti "olocausti". Ne ricordiamo alcuni:

(Il seguente specchietto è tratto da:  https://it.wikipedia.org/wiki/Genocidio)
GenocidioGruppo vittimaIntenzioneModalità di distruzioneNumero di vittimeContesto internoContesto internazionale
Armenia (1915)Nazionale e religioso (Armeni ottomani)Eradicazione territoriale totaleDeportazione, carestia, malattia, esecuzione1.400.000 (70%)Politica di ridefinizione etnonazionalista dello StatoPrima guerra mondiale
Holodomor (1932-33)Nazionale e sociale (contadini ucraini)Sottomissione politica ed eradicazione sociale parzialeCarestia pianificata7.000.000 (25%)Politica di coercizione totalitariaIndifferenza della comunità internazionale
Shoah (1941-45)Razzializzato (Ebrei europei)Eradicazione universale totaleDeportazione, carestia, malattia, esecuzione, crimini legati alla gravidanza, al parto, agli aborti forzati.5.200.000 (50%)Politica di eugenetica razzistaSeconda guerra mondiale
Persecuzione dei serbi in Jugoslavia (1941-1945)1.000.000Seconda guerra mondiale
Cambogia (1975-79)Politico e sociale ("nuovo popolo")Sottomissione politica ed eradicazione sociale parzialeDeportazione, carestia, malattia, esecuzione1.800.000 (40%)Politica di coercizione totalitariaIndifferenza della comunità internazionale
Ruanda (1994)Razzializzato (Tutsi)Eradicazione territoriale totaleEsecuzione, stupro di massa pianificato800.000 - 1.000.000 (70-80%)Politica di ridefinizione etnonazionalista dello StatoAttendismo della comunità internazionale
Bosnia (1992-95)Nazionale e religioso (musulmani bosniaci)Eradicazione territoriale parzialeDeportazione, esecuzione100.000 - 120.000 (6%)Politica di ridefinizione etnonazionalista dello StatoAttendismo della comunità internazionale
* La percentuale è calcolata rispetto al gruppo vittima potenziale.

Non vanno neppure dimenticati:
Il genocidio dei nativi americani  (in inglese Indian Holocaust, American Holocaust):
"Si ritiene che tra i 50 e i 100 milioni[1] di nativi morirono a causa dei colonizzatori, come conseguenza di guerre di conquista, perdita del loro ambiente, cambio dello stile di vita e soprattutto malattie contro cui i popoli nativi non avevano difese immunitarie, mentre molti furono oggetto di deliberato sterminio poiché considerati barbari. Secondo Thorton, solo nel nord America morirono 18 milioni di persone. Per altri autori la cifra supera i 100 milioni, fino ad arrivare a 114 milioni di morti in 500 anni".   (tratto da: https://it.wikipedia.org/wiki/Genocidio_dei_nativi_americani)
Bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki:
"Il numero di vittime dirette è stimato da 100 000 a 200 000 , quasi esclusivamente civili". (tratto da: https://it.wikipedia.org/wiki/Bombardamenti_atomici_di_Hiroshima_e_Nagasaki)

I crimini del comunismo:

URSS, 20 milioni di morti,
Cina, 65 milioni di morti,
Vietnam, un milione di morti,
Corea del Nord, 2 milioni di morti,
Cambogia, 2 milioni di morti,
Europa dell'Est, un milione di morti,
America Latina, 150 000 morti,
Africa, un milione e 700 000 morti,
Afghanistan, un milione e 500 000 morti,
movimento comunista internazionale e partiti comunisti non al potere, circa 10 000 morti.
(tratto da: https://it.wikipedia.org/wiki/Il_libro_nero_del_comunismo)

PERSONA/PERSONALITA'

L'etimologia della parola persona è legata al verbo latino personare, formato da per- = attraverso + sonare = risuonare. Ci si riferiva agli attori del teatro classico che "parlavano attraverso" (la maschera lignea che indossavano in scena).
Un'altra interpretazione etimologica della parola persona, individua le origini del termine, nell' etrusco φersu, e nell' indi φersuna, che  indicano "personaggi mascherati", a loro volta, derivanti dal greco πρόσωπον (prósōpon) che  indica sia il volto dell'individuo, sia la maschera dell'attore e il personaggio rappresentato.
Un'ulteriore interpretazione etimologica della parola persona, individua nel termine latino pars = parte, funzione, ruolo di un personaggio. 
Comunque, tutte le interpretazioni etimologiche individuano concordemente nel mondo del teatro classico, l'origine della parola persona.
Nel linguaggio corrente dei nostri giorni, per persona intendiamo il singolo individuo, mentre con il termine personalità (che ha la stessa etimologia) intendiamo l'insieme di qualità, di tratti caratteriali che contraddistinguono la persona.

PAZIENZA

L'etimologia della parola pazienza ci riconduce al latino pati = sopportare, soffrire, tollerare ed al greco πάσχειν (paskein) = provare, ricevere un'impressione, una sensazione (sia positiva, sia negativa), sopportare, soffrire. Paziente è colui che sopporta sia una situazione sfavorevole, un'avversità, una provocazione, rimandando la reazione immediata o rinunciando a reagire del tutto. In medicina il paziente è colui che soffre di una qualche patologia (termine che ha la stessa origine etimologica significando, appunto sofferenza, malattia). In ambito religioso, la pazienza è la virtù che contrasta l'angoscia, la depressione, l'amarezza causata dai dolori fisici e morali e rafforza la volontà di operare il bene, nonostante le avversità.

NOBILE

L'etimologia della parola nobile è da ricondursi al latino nobĭlis, a sua volta dal verbo noscĕre (o gnoscĕre) = conoscere. Pertanto, il termine nobile significa noto, conosciuto, illustre, insigne, famoso. Infatti, nell'antica Roma le famiglie che ricoprivano importanti cariche pubbliche, acquisivano, di conseguenza, particolare notorietà e particolare prestigio tali da far sì che acquistassero massima dignità e alto rango sociali. Quindi, la nobiltà, (cioè la notorietà, la fama) acquisita, in un primo tempo, da un singolo personaggio per meriti guadagnati concretamente in campo politico e militare, si rifletteva, poi, sull'intero casato e si tramandava per via ereditaria da padre in figlio indipendentemente dal reale valore di ogni singolo appartenente alla casata.

ELEGANZA

L'etimologia della parola eleganza si ricollega al latino elegantia (o eligantia), a sua volta dal verbo eligere (ex = tra + ligere = scegliere). Per cui l'eleganza è la qualità  estetica che esprime distinzione, classe, stile, buon gusto, finezza  di chi o di cosa è scelto, è selezionato tra i tanti.

ARROGANZA

L'etimologia della parola arroganza è da ricondursi al latino arrogare, formato dalla particella rafforzativa ad- e dal verbo rogare cioè chiedere. Pertanto, arrogante è colui che chiede con insistenza, con presunzione, con altezzosità, spesso anche attribuendosi indebitamente  più ragioni o più diritti di quanti effettivamente ne abbia.

BRUTTO

L'etimologia della parola brutto si riconduce al latino brutus = grezzo, sgradevole.
Un'altra interpretazione etimologica riallaccia l'aggettivo brutto all'alto tedesco bruttan = spaventare.
Infine, una terza ed ultima interpretazione, vede nell'illirico brudan = sporco, schifoso l'origine corretta della parola brutto.
In ogni caso, il termine brutto, nell'uso comune attuale, conserva la doppia accezione di opposto di bello (sgradevole dal punto di vista estetico) ma anche, di opposto di buono (cattivo dal punto di vista etico).

ALBERO

L'etimologia della parola albero (in latino, arbor) si ricollega alla radice indoeuropea  urv- --> urb- --> arb-  che esprime l'idea di fecondità, l'idea di produrre. 
Un'altra interpretazione etimologica, individua nella radice sanscrita ardh-, che esprime l'idea di crescere, di innalzarsi, di svilupparsi, l'etimo della parola albero.
Un'ultima interpretazione, individua nel prefisso ad- unito alla radice sanscrita bhu- che esprime, anch'essa, l'idea della crescita, l'idea dello sviluppo.

CONCEPIRE/CONCEZIONE

L'etimo delle parole concepire/concezione si ricollega al latino concĭpĕre, a sua volta dall'unione del prefisso con-  col verbo capĕre = prendere. Pertanto, concepire significa, letteralmente, prendere con (sé) o accogliere in (sé) una vita nascente, mentre, in senso figurato, significa com-prendere, immaginare, ideare... Avere una concezione di sé, di qualcuno o di qualcosa, significa, appunto, avere un'idea, stimare, valutare sé stessi, qualcuno o qualcosa.

SCONTO

L'etimologia della parola sconto si ricollega al verbo scontare, a sua volta dall'unione dalla prefisso ex- = (togliere) da con il verbo latino computare = conteggiare, calcolare, determinare il costo, il prezzo. Quindi, scontare significa togliere una quota parte del conteggio complessivo, diminuendolo appunto di questo sconto.

CONSOLAZIONE

L'etimologia della parola consolazione si riallaccia al verbo latino consōlari = confortare, a sua volta formato dal prefisso con- = insieme e da solus = intero ed in senso più ampio, soddisfatto (vedi l'espressione latina solari famen = soddisfare la fame). Pertanto, consolazione significa il raggiungimento della soddisfazione, della contentezza o, quantomeno, alleviare il dolore con (insieme a) chi  è oggetto della consolazione.
Oltre alla suddetta interpretazione "ufficiale" dell'etimologia della parola consolazione, me ne viene, spontaneamente, in mente una del tutto personale: consolazione = con-solo cioè stare insieme, sostenere confortare, rincuorare chi è solo, proprio attraverso la con-divisione del disagio con chi è solo.

LAMENTO

L'etimologia della parola lamento si ricollega al latino lamĕntum, a sua volta dal più arcaico clamĕntum = lamento, grido, esternazione sonora di dolore. Andando ancora più a ritroso nel tempo, troviamo la radice protoindeuropea la- (dall'ancora più antica ra-) col significato di piangere, urlare.

Piccola, amara chiosa estemporanea: lo sport nazionale del "Belpaese" non è tanto il calcio, quanto l'attitudine alla lamentela. Il che non sarebbe grave, se ai lamenti seguissero azioni concrete, mirate a risolvere i problemi. Invece...

DECIDERE

L'etimologia della parola decidere  è da ricondursi al latino decīdĕre, dall'unione del prefisso de- = da con il verbo caedĕre = tagliare. Quindi, letteralmente, decidere significa tagliare da, tagliar via, dare un taglio, definire. Interpretando il termine in senso lato, esso esprime il significato che oggi attribuiamo al lemma decidere, cioè assumere, stabilire, scegliere, una posizione, un orientamento, un giudizio riguardo ad una situazione.

SECESSIONE

L'etimologia della parola secessione  da ricollegarsi al latino secessio, dal verbo secedere, formato dal prefisso se- che esprime separazione e da cedere = andare, spostarsi. Quindi il lemma secessione esprime l'azione di chi "va via da...", si separa, si distacca. In genere, il termine è usato in ambito politico per indicare la separazione di una parte di un paese o di un gruppo sociale, infrangendo l'unità nazionale, per rendersi indipendente o unirsi ad un altro Stato. Raramente la secessione è un processo indolore e pacifico; molto più frequentemente comporta azioni e reazioni più o meno violente se non addirittura lo sfociare in vera e propria guerra civile.

MERAVIGLIA

L'etimologia della parola meraviglia è tutta latina e, precisamente, si riallaccia al plurale neutro  mīrabĭlia = cose stupefacenti, portentose, sorprendenti, fenomenali, straordinarie...
Il termine latino, al singolare mirabilis, deriva a sua volta, dal verbo mirari = ammirare, guardare con senso di stupefazione, di positiva sorpresa....

POPULISMO/POPULISTA

L'etimologia della parola populismo si ricollega all'inglese populism  termine coniato per  indicare  un movimento politico e culturale sviluppatosi al termine del diciannovesimo secolo a favore delle comunità rurali in Russia, col nome di  народничество (narodničestvo)
Inizialmente, quindi, il termine ebbe un'accezione positiva: si intendeva, infatti, per populismo quell'atteggiamento o quel movimento politico, sociale, culturale che ritiene il popolo unico depositario di valori da perseguire.
Successivamente, il termine populismo acquisì un significato sempre più negativo, intendendosi come populisti quei personaggi politici che mediante l'esaltazione del popolo e delle sue istanze, anche meno nobili, cercano di accattivarsi il consenso delle masse, anche a costo di superare i limiti del diritto e di sconfinare nellambito della vera e propria demagogia.

OTTOBRE

L'etimologia di ottobre si ricollega al latino octo = otto, appunto perché ottobre era l'ottavo mese dell'antico calendario romano che, iniziando da marzo, contava solo dieci mesi. Per un breve periodo di tempo, ottobre prese il nome di Invictus, in onore dell'imperatore Commodo, morto il quale, riprese il suo nome originario.

SOSPETTO etimologia

L'etimologia della parola sospetto si riallaccia al participio passato latino del verbo suspicĕre, suspĕctus = sospetto. Il lemma è formato dalla particella sub- = sotto e dal verbo spectăre = guardare, osservare. Sospettare, quindi, indica l'azione di chi "guarda da sotto" cioè di chi guarda con diffidenza, con incertezza. Nella lingua latina, il verbo "suspicere" aveva il significato di guardare con dubbio, di diffidare, di considerare con sfiducia. Il termine era spesso usato nella giurisprudenza romana, dove indicava l'azione di osservare attentamente una persona "sospettata" di un reato, al fine di raccogliere le prove necessarie per condannarla. Anche nell'italiano moderno, il termine "sospetto" viene utilizzato per indicare la sensazione di diffidenza o di incertezza che si prova nei confronti di qualcosa o di qualcuno. Il termine viene spesso usato nel contesto dell'ambito giudiziario, dove indica la possibilità che una persona abbia commesso un reato, ma anche in altri contesti, come ad esempio in ambito medico o in quello delle relazioni personali. 

PIOGGIA etimologia

L'etimologia della parola pioggia si ricollega alla radice indoeuropea  plav-  o  plu-  che significa scorrere, fluttuare, nuotare, galleggiare. Da questa radice, il sanscrito pluvê = navigo, nuoto, nonchè plavas = nave ed il latino plúvia = pioggia derivato da plúvĕre o plŏvĕre  = piovere. Pertanto, già in origine, il termine pioggia indicava un importante scorrimento d'acqua tale da consentire il galleggiamento, la fluttuazione, piuttosto che una romantica pioggerella primaverile...

ORFANO etimologia

L'etimologia della parola orfano è da attribuirsi al latino ŏrphănus, a sua volta, dal greco ὀρϕανός (orphanòs), ed ancora più indietro dalla radice sanscrita arbh- = piccolo, fanciullo. Stessa radice ritroviamo nel latino orbus = privo, mancante. Per cui, l'originario significato di fanciullo sarebbe, in un secondo tempo, assorbito dalla prevalente accezione di "fanciullo privo" (di genitori).

BOMBA etimologia

L'etimologia della parola bomba è sicuramente di tipo onomatopeico, riproducendo il tremendo rumore "BOOM", caratteristico di una forte deflagrazione. Inoltre, si ricollega al latino bombŭs = rumore sordo, ed al più antico verbo greco βομβέω (bombéo) = rimbombare, fare grande rumore.

SETTEMBRE etimologia

L'etimologia della parola settembre è da ricondursi al latino septèmber = settembre, a sua volta, dall'unione di sèptem = sette +  il suffisso -ber/-brem = tempo. Per cui, settembre letteralmente significa "settimo arco di tempo" cioè settimo mese dell'anno. Infatti, settembre era il settimo mese dell'anno del calendario romano che iniziava col mese di marzo.

AGOSTO etimologia

L'etimologia della parola agosto si ricollega al latino Augustus, nome proprio dell'imperatore Ottaviano Augusto. Prima dell'otto A.C. questo mese era chiamato sextilis essendo il sesto mese dell'antico calendario romano (che iniziava col mese di marzo).

LUGLIO etimologia

L'etimologia della parola luglio si ricollega al  latino Julius, nome proprio di Giulio Cesare che nacque il 13 del mese che nel calendario romano era chiamato quintilis, appunto perché era il quinto mese dell'antico calendario (che iniziava col mese di marzo). 

FINZIONE etimologia

L'etimologia della parola finzione si ricollega al verbo latino fingĕre che deriva, a sua volta, dalla radice fig-, simile a quella sanscrita dih-, che esprime, in senso stretto, l'idea di toccare ed, in senso più ampio, l'idea di plasmare, foggiare. L'uso figurato del termine, fece assumere alla parola finzione il significato di simulazione, invenzione, immaginazione, fino a divertire sinonimo di inganno, di menzogna, di raggiro...